Con l’arrivo di San Giuseppe è impossibile non parlare delle Zeppole, dolce tipico di tale festività, al cui nome vengono attribuite origini differenti.
Le leggende sono svariate ed è impossibile sapere quale possa realmente corrispondere alla verità, ma è bello sognare dietro a storie che si tramandano da tempo immemore. Iniziamo con un mito tutto napoletano, che vuole la parola zeppola nata proprio a Napoli.
Il termine deriverebbe da zeppa (Dal latino cippus), che a Napoli indica un fermo di legno utilizzato per correggere i dislivelli di mobili e porte. Il collegamento è associato però alla figura del falegname e dunque al lavoro svolgo da San Giuseppe.
Dalla zeppa passiamo alla cymbalta. L’imbarcazione fluviale, con fondo piatto ed estremità arrotondata, ricorderebbe la forma di una ciambella. Il nome non è sicuramente simile a quello delle zeppole ma, a quanto pare, attraverso una serie di modifiche, è diventato zippula.
Per una serie di modifiche, anche il termine serpula, che significa serpe, viene associato alla parola zeppola. Il modo di attorcigliarsi dell’animale, ricorda la forma dei dolci napoletani e, sostituendo la “S” con la “Z” si ha anche un’assonanza dei due termini.
Un’altra parola associata all’origine del termine zeppole, è saeptula (Cingere), ricollegata al dolce tipico di San Giuseppe, per via degli oggetti che indica, tutti di forma tondeggiante.