Rebranding e internazionalizzazione nelle strategie dell’enoteca online italiana. Lo specialista della vendita di vino e distillati online passa a un nome fortemente evocativo e breve
VINO75 oggi diventa Vino.com. Il nuovo marchio rappresenta uno dei passaggi più importanti delle strategie dell’enoteca online, che rivoluziona la sua identità per essere punto di riferimento a livello mondiale per il vino, mantenendo i pilastri della sua offerta che si caratterizza in una selezione di più di 4.000 etichette tra vini e distillati, di oltre 1.000 produttori italiani ed esteri. Vino.com mantiene le stesse promesse sulla qualità del servizio che garantisce una filiera cortissima tra il produttore e l’utente finale; un magazzino rifornito di tutte le etichette adatto alla migliore conservazione delle caratteristiche organolettiche dei prodotti in qualsiasi stagione e spedizioni in 24/48 ore con packaging a prova di urti e sbalzi termici. E ancora un sito con informazioni su vitigni, schede, punteggi dei sommelier e abbinamenti che sono presenti nel nuovo indirizzo online, così come il sommelier virtuale.
“Da oggi semplifichiamo il nostro marchio con un nome più chiaro, diretto e fortemente evocativo”, annuncia Andrea Nardi Dei (nell’immagine di copertina), Co-fondatore e CEO di Vino.com “Con la concretezza che ci contraddistingue, in questi mesi abbiamo lavorato all’apertura di nuovi mercati internazionali per esportare il Made in Italy e l’enoteca online più apprezzata d’Italia in Europa”.
L’internazionalizzazione è l’altra grande evoluzione che Vino.com ha sviluppato a partire da inizio 2020. Strategia proseguita anche nei mesi del lockdown: a partire da giugno scorso, infatti, il team di Vino.com ha aperto l’operatività diretta in Germania, Olanda e Belgio. A breve sarà il turno di Gran Bretagna, Francia, Spagna e Svezia, dove anche in questi Paesi sarà possibile effettuare consegne in 48 ore, grazie all’integrazione con le dogane locali.
Il dominio VINO75.COM rimarrà attivo e continuerà a portare i quasi 140.000 clienti al suo negozio digitale, successivamente e gradualmente sarà sostituito da Vino.com. Forte di oltre 3 milioni di bottiglie complessivamente vendute dal 2017 a settembre 2020 (1 milione e mezzo delle quali nei primi 9 mesi del 2020, suddivisi in 36% rossi, 28% bollicine, 24% bianchi), ora Vino.com vende direttamente ai clienti stranieri, in base alle regole e alle aliquote delle accise stabilite dalle dogane di ogni Stato.
Vino.com continuerà a essere presente in Cina, attraverso l’accordo con Alibaba che ha dato vita nel 2017 a VINO75 China, la piattaforma per esportare e vendere vino in Cina attraverso Tmall Choice e Tmall Global.
“La crescita registrata nei primi mesi dell’anno ci ha permesso di accelerare la strategia di internazionalizzazione. Nonostante il periodo complesso, siamo riusciti a risolvere tutte le difficoltà collegate alla commercializzazione di alcolici sui mercati esteri, che devono rispondere a norme, accise e regole diverse da paese a paese. Assistiamo già a un’accoglienza molto positiva nei mercati in cui siamo presenti direttamente. Un risultato trainato dalla flessibilità organizzativa e infrastrutturale di Vino.com, unita a un’offerta unica nel panorama delle enoteche online”, continua Andrea Nardi Dei. “Ci aspettiamo una crescita importante, basti pensare che a settembre la Germania ha rappresentato il 9,81% delle revenue totali, l’Olanda il 3,2% e il Belgio si è assestato sull’1%, percentuali in crescita costante”.
È ancora presto per fare dei confronti tra il mercato italiano e quelli esteri, però i primi dati estivi evidenziano che nella ricerca per denominazione, in Italia al primo posto c’è “Champagne”, seguito da Prosecco e in terza posizione Franciacorta. Anche in Olanda, Belgio e Germania al primo posto c’è “Champagne”. Al secondo i belgi optano per una delle eccellenze italiane: Brunello di Montalcino, gli olandesi cercano vini di un’altra zona: “Alto Adige”; mentre i tedeschi digitano Prosecco. Le bollicine italiane vanno in terza posizione nei Paesi Bassi, mentre in Belgio ci sono le etichette alto-atesine e “Lugana” in Germania.