Vini Veronesi e Vinho Verde: accordo di collaborazione da 2,3 milioni di euro

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Manuel Pinheiro e Franco Cristoforetti

Le due realtà uniscono le forze per una promozione congiunta in Germania, Danimarca e Francia. Il progetto triennale è cofinanziato dall’Unione Europea

VERONA. I vini veronesi a denominazione di origine controllata e il Vinho Verde portoghese uniscono le forze per una promozione comune in Germania, Danimarca e Francia nell’ambito di un ampio progetto triennale da 2,3 milioni di euro cofinanziato dall’Unione Europea. L’accordo di collaborazione è stato siglato a Villafranca di Verona dal presidente del Vinho Verde, Manuel Pinheiro (a destra nella foto di copertina), che è anche a capo dell’Associazione nazionale delle denominazioni di origine vitivinicole del Portogallo, e da Franco Cristoforetti (a sinistra nella foto di copertina), presidente di Avive, l’Associazione dei Vini Veronesi a denominazione di origine, in rappresentanza dei Consorzi di tutela dell’Arcole, del Bardolino, del Custoza, del Garda, del Lessini Durello, del Lugana e del Soave (non aderisce invece all’iniziativa il Consorzio dei vini della Valpolicella).

Il tratto distintivo che accomuna i vini veronesi e quelli portoghesi al centro di questa grande azione di promozione, una delle maggiori sin qui impostate dalle nostre realtà nel territorio europeo – spiega Franco Cristoforetti, che è anche Presidente del Consorzio di tutela del Chiaretto e del Bardolinoè la loro capacità di unire nuove idee con una grande tradizione. Le nostre denominazioni, sia quelle veronesi che quella portoghese, appartengono tutte ad aree storiche della viticoltura, e nel contempo si caratterizzano per una modernità di approccio che si fonda sulla freschezza gustativa e sull’estrema abbinabilità con le cucine sia dei Paesi di origine, sia delle aree di prevalente esportazione. Tra queste, la Germania è indubbiamente la principale destinazione sia per i vini veronesi che per il Vinho Verde, mentre la Danimarca rappresenta il ponte verso tutta la Scandinavia. Quanto alla Francia, è evidente che si tratta di un mercato vinicolo sotto i riflettori internazionali, nel quale vogliamo essere protagonisti”.

Il progetto, che si svilupperà sino al 2021, prevede la partecipazione alle maggiori fiere di settore, come il Prowein di Düsseldorf o Wine Paris, che dal prossimo anno si amplierà anche all’edizione parigina di Vinexpo, e una fitta serie di iniziative di comunicazione rivolte agli operatori, alla stampa e ai social network. I vini veronesi sotto i riflettori saranno tre bianchi, ossia Custoza, Lugana e Soave, un vino rosa, il Chiaretto di Bardolino, due rossi, l’Arcole e il Bardolino, e due spumanti, il Garda Spumante e il Lessini Durello. “Ci rivolgeremo ad un’ampia platea europea – afferma Cristoforetti – cui faremo comprendere quanto siano al passo coi tempi le nostre tradizioni vinicole che poggiano la loro essenza su importanti vitigni autoctoni come lo sono a Verona la Corvina e la Rondinella tra le uve rosse e la Garganega, la Turbiana e la Durella tra le bianche, mentre nel nord del Portogallo, terra della denominazione del Vinho Verde, prevalgono altre varietà locali come Alvarinho, Trajadura, Loureiro e Arinto. Insomma, abbiamo molto da raccontare, insieme, agli appassionati di vino”.

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