Vicino Caserta una serata tra prelibatezze di chef, pizzaioli e panificatori con otto vini provenienti da quattro regioni italiane
“Vini bendati a Villa Alma Plena”, ovvero una degustazione alla cieca di otto vini prodotti da cinque cantine provenienti da quattro regioni italiane. La serata finalizzata all’approfondimento di terroir e uve diverse tra loro, che ha affascinato gli ospiti, sommelier ristoratori, chef e produttori con una lettura insolita dei vini in degustazione. La mescita è avvenuta rigorosamente alla cieca, senza rivelare la regione, la cantina produttrice, il vitigno e l’annata dei vini posti in degustazione, questo per rendere l’esame organolettico più oggettivo possibile, evitando di condizionare i giudizi dei degustatori. Otto vini che si sono rivelati tutti molto interessanti per le singole peculiarità e il legame al vitigno come al territorio d’appartenenza.
Il percorso di degustazione
La serata moderata da Angela Merolla, ha visto rivelare a degustazioni ultimate, i nomi dei vini e delle aziende produttrici. Il piacevole percorso ha incluso anche deliziose portate, infatti dopo i primi due vini degustati l’attenzione degli ospiti si è spostata al “Mantecato di baccalà con caviale di papaccelle” realizzato dallo Chef Stefano Parrella dell’Osteria La Lanterna di Mugnano del Cardinale in provincia di Avellino. Altri due vini ed è stata servita una portata composta da “burratina di bufala con alici e noci” del Caseificio Latte & Sale di Vietri sul Mare, bruschetta con pomodori del piennolo del Vesuvio dop dell’Azienda Agricola Antichi Sapori di Cacciola Daniele di Somma Vesuviana e dal pregiato Panis Pompeii del Mastro fornaio Carmelo Esposito di Pompei.
Ancora due vini degustati tecnicamente e poi il tripudio di sapori con “Montanarina con soffritto napoletano e Calzoncino classico” di Vincenzo Sannino patron e maestro pizzaiolo della Pizzeria Maria Marì di Giugliano in Campania in provincia di Napoli. Gli ultimi due vini in degustazione seguiti da un tris di salumi artigianali irpini, soppressata, guanciale e noce di prosciutto dell’Azienda Agricola Biancaniello di Torella dei Lombardi in provincia di Avellino, in accompagnamento ad una bruschetta con cime di rapa sottolio e gelatina di vino Nero di Troia prodotti dell’Azienda Micco di Corato in provincia di Bari.
A tavola grissini e bocconcini ai cereali, bastoncini di farro del Mastro Fornaio Carmelo Esposito di Pompei, olio Extra Vergine di Oliva cultivar Coratina dell’Azienda Agricola Petrizzelli di Corato Bari. La serata non poteva che concludersi in dolcezza con il dessert “Trasparenza d’inverno, caffè, mou salato e sponge al rhum” realizzato da Salvatore Spuzzo, chef resident di Villa Alma Plena.
I vini della serata
Una serata emozionante, che ha portato attenzione su territori diversi, aziende e filosofie. In otto calici, il fascino misterioso del vino. Ma ora sveliamo post-evento, anche ai lettori, le cantine e i loro vini posti in degustazione, proprio nell’ordine di servizio.
“Soave” Doc annata 2018 grado alcolico 12%, Azienda vitivinicola Gianni Tessari, Roncà (Verona)
“Osa!” Frappato rosato Igt annata 2018 grado alcolico 13%, Azienda Vitivinicola Paolo Calì, Vittoria (Ragusa)
“Osè” Aglianico rosato 2017 grado alcolico 14%, Cantine Fontanarosa, Frasso Telesino (Benevento)
“Forfice” Cerasuolo di Vittoria Docg Classico annata 2013 grado alcolico 13,5%, Azienda Vitivinicola Paolo Calì, Vittoria (Ragusa)
“Jube” Albugnano Doc Nebbiolo annata 2017 grado alcolico 14%, Azienda Vitivinicola Stefano Rossotto, Cinzano (Torino)
“Sun Sì” Freisa di Chieri Doc superiore annata 2015 13,5%, Azienda Vitivinicola Stefano Rossotto, Cinzano (Torino)
“Nonna Seppa” Irpinia Campi Taurasini Doc 2013 grado alcolico 15%, Cantine Delite di Coscia Emanuele, Montemarano (Avellino)
“Pentamerone” Taurasi Docg annata 2012 grado alcolico 15%, Cantine Delite di Coscia Emanuele, Montemarano (Avellino)