La montagna toscana si racconta attraverso i suoi prodotti
Dal 29 ottobre al primo novembre Modena ospiterà Skipass la più importante manifestazione fieristica italiana dedicata allo sci e al mondo della neve in generale. Nel padiglione condiviso tra Emilia – Romagna e Toscana, Vetrina Toscana racconterà i prodotti di montagna proponendo ai visitatori dello stand un’esperienza enogastronomica ad “alta quota” nel primo giorno della manifestazione. Una degustazione di prodotti unici come le aree da cui provengono, che portano in sé le caratteristiche del territorio e attraverso il gusto raccontano le storie di chi li produce.
La montagna è un territorio straordinario sotto il profilo paesaggistico ed ambientale e queste caratteristiche si ritrovano nei suoi prodotti. Le aziende che ci lavorano, oltre ad un importante valore economico, hanno anche una valenza sociale per combattere il rischio di spopolamento, rappresentano un presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico e favoriscono la conservazione della biodiversità locale.
“In vista dell’apertura della nuova stagione confermiamo il nostro sostegno al turismo della neve e degli sport invernali, ha detto Francesco Tapinassi direttore di Toscana Promozione Turistica, per far conoscere le offerte dedicate alla montagna e fornire agli ospiti nuove opportunità e motivazioni di viaggio. In questa edizione anche un focus dedicato ai prodotti tipici, con degustazioni a cura della rete di Vetrina Toscana e la promozione dell’offerta dell’Appenino Tosco-Emiliano nell’ambito dell’accordo con l’Emilia Romagna, accordo rinnovato pochi giorni fa per rafforzare la promozione congiunta del turismo sulla montagna, attraverso itinerari che vedono la stretta collaborazione con i territori e le stazioni invernali”.
Si parte dalla montagna Pistoiese: ricotta, formaggio e yogurt dell’azienda agricola Le Roncacce che si trova nel comune di Cutigliano in un podere che sorge a 1300 metri di quota, ed è la più alta della Toscana, in abbinamento alla composta biologica di mirtilli neri selvatici e ai nettari di frutta, con i profumi del sottobosco dell’Abetone dell’azienda Il Baggiolo. Si prosegue per Pavana (Sambuca Pistoiese) con il prosciutto di suino “Sambucano BIO” stagionato e i prodotti biologici di Cinta Senese DOP: Finocchiona IGP, crema di lardo e salsiccia passita della Macelleria Savigni. A portare il baluardo di un grande classico, le minestre della cucina tradizionale: una zuppa di farro della Garfagnana IGP, con legumi.
Non potevano mancare i frutti del castagno definito da Giovanni Pascoli: “Il nostro albero del pane”, rappresentato dal Marrone del Mugello IGP, e interpretato in un dolce antico, ma straordinariamente moderno, vegano, gluten free, senza lattosio e con ottimi valori nutrizionali: il castagnaccio.
Dal Monte Amiata, il più grande vulcano spento della Toscana, l’Olio di Seggiano DOP, con l’aroma tipico dell’olivastra e da Abbadia San Salvatore il formaggio stracchinato di capra, dalla consistenza burrosa, dell’azienda Gli Irti Colli, insieme ad un’ampia selezione, a cura della “Comunità del Cibo del Monte Amiata”, di dolci della tradizione: Topi e Taglioli di Castell’azzara, la torta Ricciolina di Abbadia San Salvatore e il biscotto salato di Roccalbegna.
I taglioli sono dolcetti caratterizzati dalla presenza di pepe nero, noci e miele, un tempo costituivano la merenda dei minatori che di solito li mangiavano accompagnati da qualche bicchiere di vino. I topi, chiamati cosi perché la forma ricorda vagamente quella di un topolino, sono caratterizzati dalla presenza di croccante all’interno di una sfoglia. La Ricciolina è un dolce decisamente più moderno, che sembra risalga agli inizi del novecento, ma che ormai ha creato una “nuova” tradizione in quel di Abbadia San Salvatore, frutto dell’inventiva della pasticcera del paese, che pensò di variare la ricetta tradizionale della torta di tagliatelle, utilizzando gli albumi che avanzavano dalla preparazione della frolla per creare una meringa con cui decorò la torta al posto della pasta. Si perdono nel Medioevo, invece, le origini del biscotto salato di Roccalbegna dalla forma simile a un otto, la cui ricetta è custodita gelosamente dalle donne del paese di Roccalbegna e tramandata di madre in figlia.
Per chiudere un prezioso ratafia’, un liquore a base succo di frutta, realizzato con la pera picciola, frutto endemico del Monte Amiata, prodotta ad Abbadia San Salvatore da Lombardi & Visconti.
Ad accompagnare la degustazione il Pane Toscano DOP e una Selezione di vini a cura della Federazione Strade del Vino dell’olio e dei sapori di Toscana.