Venerdì Santo, le processioni e gli eventi religiosi più “forti” d’Italia

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Storia e tradizione si fondono nel quinto giorno della settimana santa

Il venerdì santo è forse il giorno più suggestivo della settimana santa. Secondo la tradizione cristiana, in questo giorno, avvenne la morte del Signore, infatti, nel corso della giornata le campane non suonano per lutto. In questo giorno particolare non si celebrano messe, ma un’altra funzione, l’Azione Liturgica della Passione, e dopo, l’iconica via Crucis.

In giro per l’Italia però avvengono processioni ed eventi religiosi molto particolari, pregni di significato e di simbolismi, che si celebrano proprio in questo giorno. Rituali ricchi di storia sia per religiosi ma anche per i curiosi.

Ecco alcuni esempi di rituali e cerimonie religiose lungo tutto il paese

Enna, Sicilia: 2.500 confrati incappuccianti sfilano, sulle note di una marcia funebre i fercoli di Gesù morto sulla croce e della Madonna Addolorata.

Orte, Lazio: Alcuni “penitenti” si incatenano i piedi e sorreggono croci di legno in un processione, la più antica d’Italia, risalente persino al 1.200.

Nocera Terinese, Calabria: Un rito molto intenso, forte e cruento, in cui i partecipanti, in processione, si feriscono con oggetti acuminati le gambe, versando sangue lungo la strada.

Vallata, Campania: Un rito antico, che si svolga dal 1541. 200 figuranti si travestono da antichi romani portano il feretro del Cristo morto.

Cantiano, Marche: Circa 200 figuranti si travestono in abiti d’epoca e rappresentano la vita di Cristo, trasformando il paese in un grandissimo teatro a cielo aperto.

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