Biglietto: “Buyers da Corea del Sud, India, Giappone, Serbia e Polonia”. Miccù: “Tutto questo possibile grazie al grande movimento partito dal riconoscimento Unesco per l’arte del Pizzaiuolo”
Cresce il numero delle pizzerie e il fatturato è tornato ai livelli ante Covid del 2019, nonostante gli aumenti delle materie prime e energetici: è stata completamente recuperata la perdita del 40% derivante dalle chiusure pandemiche. Torna di segno positivo il trend della pizza con nuova attenzione verso i prodotti di alta qualità territoriale e al rispetto dell’ambiente.
Sono i dati più significativi che emergono dal TuttoPizza, la fiera internazionale che ha aperto questa mattina i battenti alla Mostra d’Oltremare di Napoli dove resterà fino a mercoledì 24.
TuttoPizza, infatti, ha istituito, grazie ad un accordo con la CNA agroalimentare un Centro studi dedicato proprio al comparto pizza.
“Il periodo buio è alle spalle”, ha infatti detto Gabriele Rotini, responsabile nazionale CNA alimentare presente al taglio del nastro insieme agli organizzatori della fiera, Raffaele Biglietto di TicketLab e Sergio Miccù, presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, al presidente della Mostra d’Oltremare Remo Minopoli e Giuseppe Ambrosio, alto consulente del Ministero della Sovranità Alimentare.
Boom di presenze nella prima giornata con grande interesse per la pizza napoletana da parte degli operatori stranieri.
185 gli stand in rappresentanza di 300 marchi nei tre padiglioni dell’expò (il 4, il 5 e il 6) estesi su 15mila metri quadri.
“Il governo con la sovranità alimentare ha dato priorità alla tutela del Made in Italy e la pizza è un prodotto fortemente identitario”, ha detto Giuseppe Ambrosio.
“Grande interesse per la pizza napoletana – ha detto il direttore Raffaele Biglietto – da parte degli operatori stranieri. Delegazioni provenienti da Corea del Sud, Giappone, India, Serbia, Polonia. Una fiera – ha proseguito – dall’alto contenuto spettacolare, con show, dimostrazioni masterclass, per l’accrescimento della formazione professionale. Momenti di approfondimento proposti, oltre che dall’organizzazione, anche degli operatori del settore nei rispettivi stand. La grande partecipazione – ha proseguito – è una testimonianza che si può fare business partendo da Napoli e che gli imprenditori del settore sono ora disposti a scommettere su questa città anche per gli scambi commerciali. La pizza ha dimostrato di non essere più folklore ma di essere motore dell’economia di questa città, anche attraverso la filiera agroalimentare”.
Sergio Miccù, presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, ha ripercorso le tappe fondamentali compite dalla pizza: “Se è possibile avere oggi questi importanti risultati anche dal punto di vista economico è per la crescita, anche culturale, degli operatori del settore e dei Pizzaiuoli, sempre più formati, informati e consapevoli del ruolo che oggi hanno. Molti di loro sono diventati imprenditori, semplicemente credendo nella propria arte”.