Successo di pubblico per la prima edizione di Teruar

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La Fiera del Vino Etico della Sicilia Orientale, promossa dall’associazione culturale Arsura – Sete Etica, si è tenuta a Scicli

RAGUSA. Si chiude con un grande successo la prima edizione di Teruar – Fiera del Vino Etico, promossa dall’associazione culturale Arsura – Sete Etica presso l’Ex Convento del Carmine di Scicli, che durante lo scorso weekend ha presentato una ricca programmazione tra viticoltura etica, artigianato, gastronomia, arte e musica, con uno sguardo già al 2020.

“Siamo soddisfatti sotto tutti i punti di vista”. Ha affermato Pietro Russino, uno degli organizzatori di Teruar. “Sia per l’organizzazione sia per la risposta del pubblico di settore che da parte del territorio siciliano, arrivato davvero da ogni angolo dell’isola. Abbiamo avuto bellissime conferme dal settore della ristorazione. Anche alcuni ristoratori che in carta non presentano il vino naturale si sono dimostrati interessati alle proposte della fiera, questo è molto importante per radicare la cultura del vino naturale in provincia e in regione. Anche da parte dei produttori ci sono stati ottimi riscontri, il loro lavoro è stato davvero al centro delle tre giornate, la nostra cura nei loro confronti e l’organizzazione si sono tradotte in una conferma di fiducia da parte dei vignaioli, che hanno rinnovato tutti la loro presenza per il prossimo anno, definendoci la migliore prima edizione di una fiera a cui hanno scelto di prendere parte. Quindi sicuramente una seconda edizione si farà”.

Teruar, simbolicamente, è il vitigno autoctono a piede franco che vogliamo reimpiantare nel territorio Sciclitano, con l’obiettivo di far ritornare la vie e la viti-cultura in un territorio privo, fino ad oggi, della figura del vignaiolo

I protagonisti di questa 4 giorni sono stati i 33 produttori e 3 distributori da tutta Italia, con la partecipazione anche di alcune cantine europee, per un totale di 54 cantine e oltre 250 etichette in degustazione. Teruar è la prima fiera del vino naturale di Scicli e della Sicilia Orientale che mette al centro la figura del vignaiolo e l’idea di viticoltura etica: una produzione biologica o biodinamica, non intensiva, sostenibile, rispettosa della natura e della tradizione, ma sempre con uno sguardo al futuro.

Ad arricchire la programmazione della fiera si sono susseguite una serie di masterclass e seminari nel segno della filosofia di Teruar. Protagonisti la Malvasia con N.E.M.O. never ending malvasia odyssey progetto a cura di Paolo Tegoni, la Liguria, ai suoi vitigni autoctoni e ai vini di Walter de Battè di Primaterra Wine Cinque Terre e infine Marsala e Etna con due degustazioni in compagnia di Giorgio Fogliani. A questi si sono aggiunti momenti di approfondimento, a cura di Davide Cicciarella, sul nuovo pane siciliano, all’insegna della riscoperta e il reimpiego di vecchie coltivazioni di grano e cereali minori, le tecniche biologiche e naturali con cui si coltivano e i metodi di lavorazione sostenibili e meno invasivi applicati.

Sostenibilità, etica e ambiente: queste le tematiche dell’incontro con Lorenzo Cannella, incontro mirato a creare una consapevolezza sulle problematiche contemporanee e trovare soluzioni che si possono attuare e del coraggio necessario per realizzare questi cambiamenti.

Con una serie di laboratori per bambini, concerti a cura di Ekos music hub e mostre Teruar conferma la sua unicità di evento che vuole affermarsi come un evento per famiglie e per il grande pubblico, ma anche per un pubblico di addetti ai lavori. Infatti Teruar ha richiamato l’attenzione di un pubblico variegato, per chi ama il vino prodotto nel rispetto della natura come espressione del territorio in cui cresce e del lavoro non invasivo del vignaiolo, un vino in cui il consumatore ritrova genuinità e una varietà di sapori e profumi non prestabiliti o prevedibili.

“Due anni fa era solo un’idea raccontata tra amici davanti a tre calici di vino, ovviamente naturale”. Ha dichiarato Giuseppe Fiorilla, ideatore di Teruar. “Oggi Teruar – Fiera del Vino Etico è diventato una realtà solida, capace di convogliare al suo interno diverse esigenze con un comune denominatore: una produzione eticamente consapevole nel rispetto della natura e lontana dalle logiche di mercato. Oggi, voltandoci indietro abbiamo contezza del lavoro svolto. In pochi mesi siamo riusciti a creare una rete di artigiani del vino, del pane, artisti ed agricoltori che, superando anche le più rosee aspettative, hanno creduto in un progetto senza che questo fosse ancora posto in essere. È grazie alla loro fiducia che oggi Teruar – Fiera del Vino Etico si pone, come uno dei più importanti eventi del vino naturale, in grado di superare i confini isolani ed anche nazionali. Abbiamo ricevuto adesioni da diversi Teruaristi, come li chiamiamo noi, ovvero coloro che sono spinti dalla necessità di fuggire i modelli agricoli intensivi ed invasivi, per orientarsi verso un prodotto che si connota come alimento rispettoso della natura e che nasce per un processo agricolo-culturale ed artistico sostenibile, frutto di un modello di agricoltura basato su un approccio evolutivo e non meramente economico produttivo, dove per evoluzione intendiamo adattamento ai fenomeni naturali e non contrapposizione ad essi. Proprio a tal fine nasce l’associazione Arsura – sete etica, che promuove l’evento e da questo muove verso una nuova filosofia che vuole ritornare alle cose semplici, ad un rapporto più umano e meno artificiale con la natura, affinché tra i due attori principali della vita, l’Uomo e la Natura, si ristabilisca quel nesso simbiotico, intimo e originario che dura dalla notte dei tempi”.

Il nome della fiera deriva dal francese Terroir, una parola intraducibile in italiano, ma che indica l’insieme di fattori naturali, territoriali e di buone pratiche messe in atto da un artigiano della viticoltura nella coltivazione della sua terra. La pronuncia della parola francese in Sicilia assume un suono molto più duro, che ne intensifica anche il senso.

Teruar, attraverso la promozione della cultura del vino naturale e, al tempo stesso, delle tradizioni agricole e artigianali tipiche dei territori di provenienza dei vini e delle aziende invitate, diventa un’occasione di valorizzazione del territorio italiano e delle sue molteplici complessità.

La fiera è ideata e organizzata dell’associazione culturale Arsura – Sete Etica, con il supporto di Nepèta e Rastal, che in simbiosi con il vignaiolo mira a far crescere lo scambio di idee e soluzioni nell’ambito della cultura dei vini naturali, biodinamici e artigianali.

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