Concluso a Sannicandro di Bari l’evento dedicato ai vini del Sud Italia con la consegna dei premi ai 3 vincitori assoluti. Durante il convegno sottolineate le potenzialità degli autoctoni
BARI. Il futuro dei vini del Sud Italia è nei vitigni autoctoni. Questo è quanto è emerso dal convegno Scenari mondiali del mercato del vino e il ruolo del Sud italia che ha concluso la quattordicesima edizione di Radici del Sud, il multievento dedicato ai vini e agli oli del Meridione al Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari.
Daniel Romano, responsabile di marketing e comunicazione dell’azienda Tarlant nello Champagne, ha sottolineato come la viticoltura francese, dove le cuvée di alta gamma nate da uve autoctone hanno un enorme successo, potrebbe essere un esempio da seguire per quella del Sud Italia. “La riscoperta dei vitigni del proprio territorio – spiega Romano – possono diventare anche nel Sud Italia quella caratteristica che contraddistingue l’identità di ogni viticoltore e che gli permette di affermarsi non solo a livello qualitativo, ma anche di mercato”.
Durante il convegno sono intervenuti anche alcuni dei giornalisti italiani e stranieri impegnati per tutta la settimana in viaggi stampa, degustazioni e incontri con i produttori del territorio e tutti si sono dichiarati positivamente sorpresi dalla qualità attuale e dalle potenzialità future che hanno dimostrato i vini del Mezzogiorno.
A seguire sono stati premiati i 75 vincitori del Concorso Internazionale di Radici del Sud, oltre alle tre cantine vincitrici assolute, che si sono aggiudicate un servizio di tappatura ArdeaSeal e uno di etichettatura IPPU. Sul gradino più alto del podio è salita la cantina Borgo Turrito con il suo aleatico Terra Cretosa 2018, che ha vinto 20 mila etichette e altrettante controetichette offerte da IPPU e 10 mila tappi messi in palio da ArdeaSeal. Al secondo posto è stata premiata Cantine Delite con il taurasi Pentamore 2012, mentre la medaglia di bronzo è andata a Ferrocinto con il greco Pollino Bianco 2018.
“Radici del Sud – commenta l’organizzatore dell’evento Nicola Campanile – si è riconfermato anche quest’anno un’importante vetrina nazionale e internazionale per i produttori del Sud Italia e siamo felici di essere riusciti a dimostrare ancora una volta le potenzialità del nostro territorio e dei nostri vini, sempre più conosciuti e apprezzati”.
A chiudere la settimana di Radici del Sud è stato, per tutta la giornata, il Salone dei vini e degli oli del Sud Italia, banco degustazione aperto al pubblico con 125 aziende d’eccellenza del mondo enologico e oleario del Mezzogiorno, che ha registrato un numeroso afflusso di pubblico.
Appuntamento a fine luglio con la seconda edizione di 100 bianchi del Sud tra terra e mare che rientra nella rassegna itinerante Aspettando Radici del Sud 2020 e dal 9 al 15 giugno 2020 per la 15esima edizione di Radici del Sud.