Dal vino ai formaggi, un grande banco d’assaggio no stop presso l’hotel Westin Excelsior. Di scena il 4 maggio a Roma l’evento promosso da Cucina & Vini in collaborazione con ARSIAL
ROMA. Fare squadra per valorizzare il brand territoriale, sfruttando una vetrina privilegiata, in grado di intercettare un pubblico cosmopolita e sempre più consapevole. Con questo spirito torna il 4 maggio a Roma all’Hotel Westin Excelsior, Lazio Prezioso. L’evento promosso per la seconda edizione dalla storica rivista Cucina & Vini e quest’anno organizzato per la prima volta in collaborazione con ARSIAL, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio.
L’iniziativa punta a raccontare il ricco paniere regionale in un unico imperdibile appuntamento
Sui calici, i vini dell’intero territorio, con una prevalenza di produttori in arrivo della provincia di Roma. Ma nel banco d’assaggio, aperto al pubblico dalle ore 16.00 alle ore 22.00 (ingresso per operatori alle ore 14.30), sarà possibile degustare referenze provenienti da ogni provincia, insieme ad alcuni dei prodotti agroalimentari locali più rappresentativi, a partire dai salumi e dai formaggi.
“È indiscutibile che il Lazio abbia delle tradizioni antichissime in termini di produzioni agroalimentari e che Roma ne rappresenti il mercato principale oltreché il più strategico”. Ha detto Francesco D’Agostino, direttore di Cucina & Vini. “Da una parte l’incremento dei volumi ha determinato negli anni Settanta una decisa flessione della qualità media, lasciando enormi spazi di mercato a produzioni esterne alla regione. Dall’altra l’inversione di tendenza degli ultimi venti anni, specialmente nel vino, ha trovato un riscontro positivo nella critica, pur non creando ancora tra i consumatori una consapevolezza diffusa sugli effettivi livelli di qualità del nostro comparto agroalimentare”.
Per il direttore di Cucina & Vini: “Lazio Prezioso vuole dunque dare un contributo decisivo per la promozione e la valorizzazione dell’ampia gamma di prodotti che hanno un grande valore economico e culturale. Ma l’unico modo per riuscirci è fare rete per superare i campanilismi e per costruire insieme quel sano orgoglio territoriale, utile a dare un impulso fondamentale al brand Lazio”.