Due giorni di conoscenza del vino all’interno del Parco Archeologico di Pompei
Pompei, luogo simbolo di coltura e cultura, diventa scenario del racconto del vino nei millenni, dalla Georgia alla Campania. Nei prossimi 2 e 3 settembre, all’interno del Parco Archeologico di Pompei, si svolgerà un viaggio nel tempo alla scoperta delle origini della vite e del suo intrecciarsi con le strade dell’uomo, con il suo migrare.
L’antica Pompei è infatti paragonabile a una metropoli di cultura, attività, mercanti e commercio, basti pensare che prima dell’eruzione del Vesuvio, era un importante nodo commerciale tra Roma e le province romane. Vigneti e cantine abbondavano nella città e nelle zone limitrofe come fornitori principali di ottimo vino, che svolgeva un ruolo fondamentale nella cultura pompeiana.
Attraverso la lettura degli scritti di Plinio il Giovane e degli affreschi ritrovati sulle pareti sono state individuate le varietà specifiche, mentre tramite diverse indagini botaniche e l’analisi di alcuni calchi dei pali di supporto e delle radici delle viti si è capito il come e il dove venivano coltivate le viti.
Ma entriamo nel vivo della manifestazione, che attraverso dibattiti e degustazioni, diventa intreccio di alcune delle rotte del vino nell’antichità, un percorso che copre 8000 anni di storia e mette in relazione la tradizione di paesi geograficamente distanti ma che hanno in comune le centralità del nettare di Bacco nella loro cultura: dalla Georgia a Cipro, dal Libano alla Grecia per arrivare in Italia, in particolare alle terre della Campania Felix.
Oltre alla presenza di circa 40 aziende di vino, sei Consorzi di Tutela del Vino della Campania: Vitica Caserta, Sannio Dop, Vesuvio Dop, Vini d’Irpinia, Consorzio di Tutela Vini dei Campi Flegrei e Ischia e Salernum Vitae, sarà presente un’area culinaria e un’area dedicata a diverse masterclasses dedicate ai vini della Georgia, di Cipro, del Libano, della Grecia. Un progetto condiviso con le Ambasciate di Georgia, Grecia e Cipro, con il contributo dell’Ambasciata italiana a Tbilisi, per arrivare in Campania con una significativa selezione di aziende della Campania Felix.
Gli incontri e i dibattiti sono pensati proprio per ripercorrere le antiche rotte del vino e comprendere l’evoluzione della coltivazione della vite. Un momento importante di scambio e di conoscenza, con Attilio Scienza, Ordinario della Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, che illustrerà le similitudini tra le prime vinificazioni in Georgia con quelle casertane e campane e presenterà insieme a Eugenio Sartori – direttore generale dei Vivai Cooperativi Rauscedo – le sperimentazioni effettuate negli ultimi anni che hanno mostrato le forti capacità di resistere alle malattie di alcuni dei vitigni georgiani. Mentre il Prof. Luigi Moio, presidente dell’OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) e Ordinario di Enologia Università Federico II di Napoli, terrà la Lectio Magistralis “Un viaggio nel passato per capire il vino”.
In merito alla gastronomia, verrà riproposta da Antonio Tubelli, cuoco storico della cucina napoletana in collaborazione con l’Istituto Alberghiero di Vairano Scalo “G. Marconi”, la riproduzione dell’antica focaccia di Pompei. E ancora lo chef Alfonso Iaccarino e il maestro pizzaiolo Franco Pepe, si confronteranno sull’evoluzione antropologica dell’alimentazione tra saperi, sapori, scienze e tecnologia.
Nel corso della serata del 2 settembre ci sarà Esperienze di Vitae con la consegna delle quattro Viti Campania della Guida VITAE 2023 e un banco collettivo con la degustazione dei vini premiati a cura dei sommelier dell’AIS Campania, partner dell’evento. Si terranno inoltre le prove finali del “Concorso Miglior Sommelier della Campania”.
Tutti i dettagli, le informazioni e il programma aggiornato, è possibile consultare il sito www.misteryapple.it.
