Classe 1983, Sasà Martucci è un pizzaiolo orgogliosamente casertano, perchè ama la sua terra d’origine e con il suo lavoro cerca di dare visibilità all’enorme potenziale enogastronomico casertano. Un senso di rispetto e di appartenenza verso il suo territorio e la voglia di crescere e farlo crescere. Attenzione, rispetto, educazione, queste sono le parole chiave che contraddistinguono la sua pizzeria di Caserta, in cui lunedi 27 giugno 2022, si è svolto un interessante incontro/confronto dedicato all’olio extravergine di oliva, prezioso ingrediente che rende le preparazioni di Sasà uniche ed espressive.
Va altresì sottolineato che dedicare il proprio giorno di riposo al confronto e alla conoscenza di un prezioso alimento quale l’olio extravergine di oliva non è da tutti, ma la spinta propulsiva è proprio la voglia di crescere e far crescere. “Pizza & Olio EVO”, questo il titolo dell”incontro che si è svolto in pizzeria, il cui scopo è stato quello di porre l’attenzione sulle materie prime di qualità, sull’importanza dell’identità territoriale e sulla necessità di costruire reti di sviluppo che possano giovare all’intero comparto ristorativo.
L’idea dell’evento era nata da uno scambio di opinioni tra Sasà e il giornalista Vincenzo D’Antonio, proprio alla luce della già puntuale sensibilità di Sasà Martucci nell’utilizzo di questo prezioso ingrediente. Adele Chiagano, tecnico assaggiatore di olio extravergine di oliva e collaboratore per la Guida degli Oli d’Italia del Gambero Rosso, ha guidato gli intervenuti nell’assaggio dei singoli oli extravergine. Fondamentale e stimolante la presenza dei produttori e dell’agronomo della pizzeria il dott. Vincenzo Coppola, che ha raccontato il lavoro svolto con Sasà Martucci per la selezione degli oli e i criteri utilizzati per gli abbinamenti sulle pizze in menù.
L’incontro moderato dalla collega giornalista Fosca Tortorelli ha visto inoltre la partecipazione, non solo di amici ristoratori e della stampa specializzata, ma anche la presenza di Enzo Battarra, Assessore alla Cultura del Comune di Caserta; una partecipazione che ha reso il dibattito ancora più concreto e stimolante. Oltre agli assaggi sono state messe in luce le problematiche la necessità di comunicare meglio il prodotto, di dargli valore e di renderlo parte integrante della crescita e dello sviluppo turistico del territorio casertano e Campano in generale.
Ben cinque le aziende presenti, che non solo hanno raccontato le loro storie, ma i cui oli sono stati protagonisti delle pizze proposte. Un viaggio degustativo pensato e realizzato per l’occasione, che ha visto ogni singolo olio abbinato ad uno spicchio di pizza, pensato per coinvolgere l’ospite in modo concreto tra le diverse suggestioni sensoriali. Il percorso ha visto in campo l’Olio Evo Monte Greci del Frantoio de Ruosi, che è stato abbinato alla Caprese nel ruotino, una sorta di rimando alla fresella, farcita con pomodoro melanzanina, Mozzarella di Bufala, colatura di alici. È stato poi il turno di una delle pizze simbolo di Sasà, “l’Ammiraglia”, una sua interpretazione della marinara; una pizza farcita con crema di pomodorino giallo con il pizzo, olive caiazzane, pomodoro san Marzano arrostito, capperi, alici salate di Cetara, aglio orsino, origano di montagna, completata dall’ olio evo dop Terre Aurunche di Antimo Esposito e Antonio Capuano, Produttori e titolari del Frantoio Porto di Mola. Il monocultivar Presidio Slow Food Koinè Tonda del Matese di Benedetta Cipriano si è unito alla fresca e solare Viaggio in Costiera, a base di Fior di Latte, Fiori di Zucca, Bucce di Zucchine, Scaglie di Zucchine con Zest di Limone, Ricotta aromatizzata al Lime, Pecorino grattugiato. Originale e complessa la Cerasella, farcita con fior di Latte, Pesto di Rucola con pinoli e panna, Carpaccio di Ricciola, Ciliegie fermentate, Granella di Nocciole tostata, che ha visto il blend appositamente disegnato per Sasà dall’Azienda Olivicola Petrazzuoli prescelto per questa pizza. In ultimo il Trebula bio monocultivar di Corniola di Giovanni De Marco, proprietario dell’Azienda Olivicola Ragozzino De Marco è stato abbinato alla pizza “Ricordo D’infanzia”.
Non sono mancati le combinazioni con i vini, in primis con un originale Mister Pink, un cremant rosè interamente a base di Pinot Noir di Rieffel, a cui hanno fatto seguito due vini del Casertano, il Terre del Volturno IGT Bianco “La Corda Di Luino” 2020 di Fattoria Selvanova, vino bianco prodotto con uve 70% Pallagrello Bianco e 30% Fiano provenienti da vigne situate nel comune di Castel Campagnano (CE) e il DOP Falerno del Massico Bianco 2018 Arianna Tenute Bianchino.
Un momento di confronto che si spera possa dare il via a una maggiore sensibilizzazione verso l’olio extravergine di oliva e che porti sempre maggiore attenzione da parte del consumatore finale, ma soprattutto dei tanti ristoratori e al contempo dei produttori, tali che possano comprendere l’importanza di momenti come questo.