I Crackers sono famosi per la loro fragranza e per i numerosi buchi che ricoprono tutta la superficie, ma vi siete mai chiesti perché hanno questo aspetto?
Se pensate che i forellini abbiano uno scopo puramente estetico, devo deludervi. Infatti, i buchi dei Crackers non solo sono fondamentali in fase di cottura ma, in base al numero e alla vicinanza, possono alterare il risultato finale.
Un cracker non è altro che un biscotto, salato, composto da una sfoglia sottile e croccante. Nato nel lontano 1801 da Josiah Bent, prese il nome dal termine inglese “crackling”, attribuito allo scricchiolio prodotto in fase di cottura. Proprio in questo step, i fori in superficie sono essenziali.
Definiti “Di attracco”, i fori vengono creati per impedire all’impasto di sviluppare dei rigonfiamenti, che non permetterebbero di ottenere una sfoglia sottilissima. Anche la posizione ed il numero di buchi è fondamentale. Infatti, se i forellini fossero troppo distanti, alcune parti dei Crackers svilupperebbero delle piccole bolle, mentre se fossero troppo vicini, il prodotto risulterebbe secco e duro, a causa dell’eccessiva fuoriuscita di vapore.
Insomma, i forellini sui Crackers hanno una “formula perfetta”, guai a descriverli come dei banali buchini estetici!