Pasta: Quando l’impasto era fatto coi piedi!

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Pasta

La pasta è stata sempre apprezzata dai napoletani, anche un tempo in cui, anziché essere fatta a mano o con macchinari appositi, era fatta coi piedi!

Non un banale modo di dire, ma la bizzarra realtà!

Mentre in tutta Italia, la pasta era lavorata a mano su madie di legno, a Napoli erano gli arti inferiori ad amalgamare l’acqua e la semola. In rari casi i piedi erano separati dall’impasto grazie ad un telo, ma la pratica non era così diffusa.

Tutto cambia però nel 1833 grazie a Ferdinando II di Borbone. Nel corso di una visita ad un pastificio scopre il singolare metodo di lavorazione e, ritenendolo poco igienico, commissiona all’ingegnere Cesare Spadaccini un progetto che permetta d’impastare senza utilizzare i piedi.

Spadaccini realizza “l’uomo di bronzo” che porta Ferdinando II a costruire un moderno pastificio. Poco dopo la creazione, probabilmente per gli elevati costi di produzione, il progetto fu cancellato.

In seguito sorgeranno dei veri pastifici industriali ed il primo vide la luce a Torre Annunziata.

La lavorazione della pasta era una delle principali attività della Città, tanto da essere definita la Capitale dell’arte bianca.

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