La storica fabbrica ligure a rischio chiusura è stata rilevata da Fabio Fazio e Davide Petrini: “Abbiamo salvato un pezzo della nostra infanzia”
Mare, storia, cura e sensibilità, queste le parole chiave che legano la “Lavoratti 1938” con il noto autore e conduttore televisivo Fabio Fazio, l’imprenditore e ristoratore Davide Petrini e il pasticcere Corrado Assenza del Caffè Sicilia di Noto, l’uomo che ha rivoluzionato il concetto di pasticceria in Italia.
Siamo sulla riviera ligure di Ponente a Varazze, qui nel 1938 nasce la Ditta Lavoratti, che inizia la sua attività sulle spiagge trasportando in una cassetta di legno dolci e bevande da vendere ai bagnanti. Qualche anno dopo, Aliberto Lavoratti apre una bottega nel centro storico del paese e lì comincia l’avventura del cioccolato.
Come racconta Fabio Fazio: “Il 1964 è l’anno in cui sono nato, a Savona, a dieci chilometri da Varazze. Lì c’erano i miei nonni che ad ogni Pasqua mi regalavano l’uovo Lavoratti. I giorni immediatamente precedenti erano fatti di un’attesa magnifica: irripetibile. Ho ancora addosso il profumo di quel cioccolato così desiderato che invadeva la stanza e che doveva essere consumato con parsimonia per farlo durare il più a lungo possibile. Sono felice di aver contribuito insieme agli altri soci affinché questa azienda possa proseguire il suo cammino superando le difficoltà di questi anni così difficili”.
Un legame con la memoria del passato, che porta nel 2020 Fazio e Davide Petrini a rilevare il marchio Lavoratti e avviare il suo rilancio.
Fondamentale e continua la ricerca di un pasticciere in grado di imprimere una impronta peculiare, evocativa del territorio, della tradizione cioccolatiera dei luoghi, che nel 2021, porta Fabio Fazio e Davide Petrini da Corrado Assenza, studioso attento e meticoloso conoscitore delle materie prime.
La Lavoratti, così completamente rinnovata, riparte oggi con entusiasmo rivolgendosi a un vasto pubblico, ampliando la propria offerta di prodotti, pur mantenendo intatta la cura e la passione che dal primo giorno hanno contraddistinto la sua storia. La cura nella scelta dei propri collaboratori, del proprio cioccolato e naturalmente degli ingredienti e delle materie prime.
Dopo un’attenta selezione, il prezioso cioccolato di San Josè prodotto in Ecuador è stato scelto per due ragioni su tutte: l’altissima qualità del prodotto e la certificazione Smeta (Sedex Members Ethical Trade Audit) l’audit sociale leader nel mondo che consente alle aziende di valutare i propri fornitori – ovunque essi siano – sul piano della salute e sicurezza dei lavoratori impiegati presso la filiera di fornitura e, eventualmente, far emergere casi di violazioni dei diritti umani.
Sapore, etica e, non ultima, pratica, anche nelle mani dei maître chocolatier Lavoratti il cioccolato San Josè si è rivelato il vettore più adatto per poter apprezzare i sapori e i profumi del Mediterraneo. L’intera produzione Lavoratti è concepita come una “linea editoriale” in cui ogni prodotto deve essere il volume di un racconto in cui il cioccolato è il vettore di una storia.
Le tavolette e le praline seguono la regola della sezione aurea: 1,618 è il rapporto fra i lati, cifra simbolica della perfezione, proporzione divina dedicata al cioccolato considerato dai popoli del centro-America cibo e nutrimento degli dei. Secondo questa progressione la Natura ha concepito il Nautilus che è diventato il simbolo di Lavoratti 1938.
La scelta mirata quindi di proporre un cioccolato d’autore realizzato con le ricette secondo natura del maestro pasticcere Corrado Assenza del Caffè Sicilia di Noto, capace di restituire una seconda vita non solo al marchio Lavoratti, ma anche agli stessi Fabio e Davide.