Per il presidente dell’associazione toscana Marco Neri: “La sostenibilità è la nostra chiave per il futuro, non prendiamo lezioni”
FIRENZE. “La sostenibilità è la chiave per costruire l’agricoltura di domani: ne siamo pienamente convinti e crediamo che sia la leva principale da attivare per favorire il ricambio generazionale e l’efficacia economica delle nostre aziende agricole”. Così Marco Neri (nell’immagine di copertina), presidente di Confagricoltura Toscana, interviene sulle osservazioni avanzate dalla Condotta Slow Food del Valdarno, secondo la quale il progetto promosso dall’associazione e da Ferrero per destinare 500 ettari di terreni alla coltivazione delle nocciole metterebbe a rischio la biodiversità e l’ambiente nel suo complesso.
“Non c’è alcuna evidenza del fatto che l’impianto dei noccioleti nei termini previsti dal nostro accordo con Ferrero possa mettere a rischio l’ambiente – continua Neri – C’è evidenza del contrario, cioè del fatto che i nostri produttori avranno garantito l’acquisto di una elevata percentuale di prodotto ad un prezzo preventivamente concordato”.
Nella due giorni che si è svolta a Roma durante lo scorso week-end per “festeggiare” i primi cento anni di Confagricoltura, spiega il presidente Toscano: “Abbiamo tracciato le linee guida per il nostro futuro, che ruotano proprio attorno ai concetti di innovazione e sostenibilità. Gli imprenditori agricoli sono i primi a sapere che l’ambiente va rispettato, perché dalla sua tutela traggono il proprio sostentamento. E siamo i primi a riconoscere nella sostenibilità l’arma da usare per far entrare i giovani nelle aziende e per garantire una sufficiente redditività delle nostre attività. La sostenibilità ambientale, economica e sociale è il nostro principale obiettivo. Ci lascia a dir poco perplessi chi pretende di subordinare la libertà di impresa non alla reale tutela dell’ambiente, ma a prese di posizione ideologiche e prive di riscontri oggettivi”.