In Campania il delegato alle istituzioni Giuseppe Lupo: “Una categoria senza rappresentanza non ha futuro, ora più che mai dobbiamo unirci”
“L’UNOE è nata per tutelare e fare da regia ad una categoria che sta soffrendo molto in questo momento ma che viene poco presa in considerazione. Animiamo l’Italia da Nord a Sud, di continuo, con appuntamenti, fiere, mercatini, eventi, eppure in molti sembrano dimenticarselo adesso”.
Sono le prime considerazioni di Giuseppe Lupo, delegato ai rapporti con le istituzioni per la Campania della nascente Unione Nazionale Organizzatori di Eventi, a cui si unisce la voce della portavoce con delega all’organizzazione Marianna Del Giudice di Kiki Eventi.
“C’era bisogno di un’associazione di categoria, ma fino ad ora non si era mai riusciti a darle vita. Finalmente, seppure in un momento di emergenza, eccoci insieme a ribadire le nostre posizioni e a guardare al futuro in maniera più costruttiva”. Continua Lupo, il quale rappresenta anche l’Associazione Italia Eventi ed Italia Eventi s.r.l. attraverso cui firma Gusto Italia in tour e Choco Italia in tour.
Nell’UNOE convergono le 48 aziende più rappresentative in Italia tra gli organizzatori di eventi, la prima dedicata a un settore sino a oggi trascurato e sottovalutato, con volumi di affari importantissimi che generano indotto sull’intero territorio, e sostengono artigianato, tipicità, prodotti DOP e IGP, portatori di qualità, tradizione e diversità nel mercato globalizzato.
I soci sono organizzatori di fiere in Italia e all’estero, organizzatori di eventi enogastronomici tipici (dallo street food di qualità ai wine taste festival), organizzatori di mostre mercato caratteristiche, sagre tipiche, eventi storici e tematici, wedding planning e convention.
Le imprese coinvolgono nel loro indotto standisti, espositori, seller, tra cui spiccano soprattutto preziosi artigiani, antiquari, designer, agricoltori a km zero. Oltre a ciò, gli occupati nella realizzazione di un evento sono diversi: allestitori, steward, addetti alla sicurezza, all’antincendio, alla pulizia, operatori sanitari, assistenti.
Infine, queste aziende si avvalgono di consulenza specialistiche di architetti, ingegneri, grafici, comunicatori e nello spostamento creano ulteriore indotto per trasporti e ricettività.
“U.N.O.E nasce in seguito a un fermo totale di un settore che nessuno sta considerando a livello istituzionale – afferma il presidente Alessandro Pollak – siamo stati bloccati per primi, da fine febbraio, e ora per ripartire ci eravamo adeguati alle linee guida regionali (per ciascuno diverse), con costi importanti per rispettare le regole di sanificazione e controllo, mentre ora, dopo nemmeno tre mesi, siamo di nuovo fermi con un calo di fatturato che supera il 90% quest’anno”.
“Ci siamo uniti, perché nel rispetto della salute, vogliamo in ogni caso dare valore al nostro lavoro – prosegue il presidente – ci sono 183.000 ambulanti e PMI che gravitano attorno ai nostri eventi, lavorano per lo più all’aperto, in piena tutela dei lavoratori e dei consumatori”.
U.N.O.E attende dal Governo un ristoro specifico per la categoria obbligata a fermarsi
“Il DL Ristori prevede il sostegno a fondo perduto per la nostra categoria solo per il mese di aprile 2019 – specifica il presidente – ma non possiamo basarci su introiti mensili, poiché nel nostro comparto il fatturato di un singolo mese può essere legato alla realizzazione di un evento, e quello dopo può essere pari a zero, quindi va assolutamente integrato”.
U.N.O.E chiede inoltre che i fondi non siano stanziati fino ad esaurimento, ma in modo proporzionale, perché gli organizzatori di eventi di piccole dimensioni verrebbero penalizzati rispetto ai colossi delle grandi fiere internazionali.
Le aziende vogliono inoltre guardare fin da ora al 2021 e invocano una pianificazione in tal senso, perché tra la riapertura e la programmazione reale corrono tempistiche importanti, in cui gli investimenti a livello di comunicazione, commercializzazione e promozione, non sono coperti dal consueto flusso di cassa.
“Si tratta di una serie di aspetti specifici del comparto che sarebbero stati presi in considerazione se avessimo potuto partecipare alla pianificazione delle normative che riguardano la nostra categoria – conclude Alessandro Pollak – a questo scopo ci siamo uniti, per dare alle Istituzioni un interlocutore in rete, confidando di essere ascoltati e chiamati in causa da ora in avanti”.