16 nuove versioni dello stare a tavola: dai vegani ai vegetali, dai flexitariani ai crudisti
È un libro inclusivo quello pubblicato da Trenta Editore con Pietro Ruffoni, Founder e CEO di HealthyFood e MyCIA e capace di descrivere l’unicità degli individui attraverso le loro preferenze alimentari, frutto di scelte, di condizioni o anche di condizionamenti, a volte.
Figlio di una attenta mappatura delle diverse categorie alimentari riflesse nella Carta d’Identità Alimentare, MyCIA e scritto da Daniela Ferrando con la prefazione di Claudio Sadler, Identità Alimentari è un libro che non giudica. Anzi: offre argomentazioni, dati, schede ad uso di clienti, gourmet, chef, ristoratori e imprenditori che affrontano una varietà di persone mangianti – dagli onnivori più curiosi ai melariani più rigorosi. Ognuno con le proprie ragioni e le proprie parole, ad arricchire di nuovi lemmi il vocabolario dello stare a tavola.
È un libro amichevole, facile da leggere, che traduce in parole e informazioni il progetto di un imprenditore digitale, Pietro Ruffoni aka My CIA – Carta d’Identità Alimentare e CEO di Healthyfood e di un team di tecnici della nutrizione.
A chi parla questo libro? A tanti pubblici diversi
A noi quando siamo clienti e consumatori, ai cuochi che devono creare cibi attraenti per ciascuno, a ristoratori e imprenditori che offrono servizi ed esperienze alle persone, ai giornalisti che raccontano il cibo, agli studiosi della cultura alimentare, agli studenti protagonisti dell’ospitalità di domani.
E se tutti dicono, con Feuerbach, che “l’uomo è ciò che mangia”, leggendo “Identità alimentari” verrà la tentazione di rovesciare l’aforisma e dire “mangio ciò che sono”.