Musica e natura: a Chamois torna il festival Alt(r)I Ascolti

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Alt(r)I Ascolti

Il binomio musica e natura è protagonista del Festival che si svolge a Chamois dal 24 al 27 agosto. Cinque concerti outdoor per vivere musicalmente l’esperienza di un soggiorno a Chamois

Chamois si trasforma in teatro all’aria aperta: dal 24 al 27 agosto torna il Festival Alt(r)i Ascolti, un programma che vede musicisti esibirsi in alta quota e poi passeggiate, dibattiti e proiezioni cinematografiche. Alla sua terza edizione, il Festival è prodotto da Insieme a Chamois – www.insiemeachamois.it – con il contributo della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Niche (Ca’ Foscari Università di Venezia) e Fondazione CRT. Il filo conduttore è il valore di un ambiente scenografico da vivere, difendere, amare, riflesso dell’anima di Chamois, primo comune car free d’Italia, “Perla delle Alpi” che, a 1.815 metri di altitudine in Valtournenche (Valle d’Aosta), è raggiungibile esclusivamente a piedi o in funivia da Buisson.

“Alt(r)iAscolti è un esempio del nostro impegno nel costruire l’offerta culturale di Chamois coniugando un’espressione artistica, la musica, con la conoscenza del territorio, delle possibilità di lavoro e delle strategie di sviluppo sostenibile – spiega Cristiana Marchese, presidente dell’associazione Insieme a Chamois -. Accanto ai concerti, gli incontri con ricercatori ed esperti contribuiranno a promuovere il dibattito con la comunità locale su possibili progetti di crescita e sulle sfide che Chamois, e i territori di montagna in genere, devono affrontare per superare la dipendenza da un’economia basata solo sul turismo”.

Cinque i concerti in programma che, con la direzione artistica di Luciana Galliano, danno spazio a componimenti originali e meno conosciuti per far riecheggiare “altri” repertori musicali in “alti” paesaggi fiabeschi. Cinque esecuzioni che proporranno al pubblico suoni rigorosamente senza amplificazione: l’ascolto musicale nella sua forma più naturale è calato in un palcoscenico dove protagonista è la natura. Il festival comprende poi passeggiate con guide ambientali e culturali, attività di plogging (raccolta rifiuti sul proprio cammino mentre si è impegnati in attività sportive all’aria aperta), ma anche dibattiti e proiezioni cinematografiche.

Quattro i temi per le 4 giornate. Giovedì 24 è dedicata all’ascolto. Ad aprire il Festival è Martin Mayes che riscrive una bella novella di Galileo Galilei sulla scoperta dei suoni: con lui i bambini scopriranno le note della natura e della musica in una performance sulla meraviglia del suono e l’epifania dei colori della musica. Segue la fisarmonica di Stefano Arato: ogni brano sarà preceduto da una improvvisazione basata sulle suggestioni della compositrice Pauline Oliveros.

Il tema di venerdì 25 è l’acqua. Accompagnati dalla guida ambientale Antoine Casarotto, si potrà salire al Lago Lod (dislivello 150 m), uno specchio d’acqua a 2.000 metri di quota circondato da una vasta pineta. Il liuto oud e la percussione def nel concerto di Ziad Trabelsi e Simone Pulvano esploreranno un paesaggio sonoro che evoca la dimensione del rito e della tradizione attraverso linguaggi e culture che hanno influenzato il maghreb e il mashreq nei secoli, dall’antichità ai giorni nostri. A fine giornata Francesco Vallerani discuterà di come cambiamento climatico e acqua siano fortemente interconnessi, esplorando il ruolo anche identitario dei paesaggi d’acqua in montagna e i principali rischi a cui sono esposti ampi settori alpini, prealpini e appenninici.

Sabato 26 sarà dedicato al tema della pulizia. Il primo appuntamento è con il plogging per contribuire a pulire l’ambiente nel territorio di Chamois, accompagnati da volontari di Valle Virtuosa e Legambiente con successiva disamina di ciò che è stato raccolto e suggerimenti per un consumo responsabile. Sarà poi proiettato il film The Peace Runner: keep clean and run for peace che vede protagonista l’attivista ambientale Roberto Cavallo. Il concerto di Ayumi Togo e Irenè Fiorito preseterà parte dei bellissimi Kafka Fragmente di Kurtág, 40 frammenti estratti dai diari, dalle lettere e da un testo postumo che Kurtág ha raccolto negli anni. I frammenti abbracciano l’intero spettro dell’esperienza umana, dalla più profondamente esistenziale alla più ironicamente banale.

Domenica 27 il Festival si chiude dando spazio all’elettronica. Al mattino la passeggiata con Carlo Infante – la “radio che cammina”- durante la quale si sentiranno al telefono i protagonisti dell’innovazione digitale in Valle d’Aosta e gli autori del libro Performing media, un futuro remoto. Seguirà il coro polifonico Novi Cantores Torino in un programma che racchiude alcuni dei più importanti compositori per coro dal ‘900 a oggi, e infine la musica elettronica di Guglielmo Diana, giovane compositore e sound designer che ci porterà tra atmosfere concrete di suoni registrati e sintetici.

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