Il Modello Italiano di Allevamento di Insetti Commestibili: un progetto sostenibile ed innovativo. La notizia potrà sconvolgere qualcuno ma, tanti altri, sono già pronti a questa importante novità
Una vera e propria rivoluzione, nata dalla necessità di proporre un’alternativa alla classica alimentazione, che sia salutare e a basso impatto ambientale. In realtà, gli insetti hanno sempre fatto parte della dieta di tantissime persone. Inoltre, stando alla FAO, attualmente sono circa due miliardi le persone che li hanno integrati nella propria alimentazione.
Nonostante il consumo d’insetti non sia una reale novità, si continua a lavorare per ottimizzare i sistemi di allevamento e per accertarsi che non ci siano rischi per la salute.
Gli studi ed i controlli da svolgere son davvero tanti. Basti pensare che la prima fase del progetto MAIC è iniziata nel 2012 e, solo nel giugno del 2018, alcuni dei protagonisti del progetto (Centro per lo Sviluppo Sostenibile, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Torino e Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie) hanno avviato l’allevamento sperimentale che costituirà il modello di allevamento sostenibile.
La specie d’insetti scelta per iniziare gli allevamenti, è l’Ortottero Acheta Domesticus (Grillo domestico o grillo del focolare), grande fonte proteica e molto apprezzati in ambito alimentare. Per allevare questa specie di grilli, il MAIC si avvale di mangimi con produzioni a chilometro zero, valuta le modalità di conservazione ed anche quelle di somministrazione, favorendo, se possibile, i substrati reperibili tutto l’anno e che richiedono poca energia per essere lavorati e conservati.
Sicuramente siamo lontani anni luce rispetto ad altre parti del mondo in cui la commercializzazione d’insetti commestibili c’è già, ma anche l’Italia sembra essere sempre più vicina alla vendita di questa nuova fonte di alimentazione.