Tra gli ingredienti utilizzati anche melograno e spezie, come si vedono nella focaccia di duemila anni fa
Da un affresco emerso dai lapilli di Pompei alle tavole di una moderna pizzeria. Sembra questo il percorso compiuto dalla pizza “Pompeii” realizzata dal ristorante “La Gare” di Pompei con formaggio, caciofiore di Columella, pinoli, rucola, melograno, uovo sodo, aglio, coriandolo e petto d’anatra. Tutti ingredienti erano già disponibili nelle cucine della Pompei antica ed erano molto utilizzati nelle ricette dell’epoca.
D’altra parte, nell’affresco di natura morta ritrovato recentemente nella Regio IX di Pompei compare una focaccia (un impasto forse preparato con farro, che sembra fungere da supporto) su cui si vedono frutti vari, tra cui proprio un melograno (e forse un dattero). Probabilmente era condita con spezie o forse con pesto (moretum). Dal posizionamento di frutta e prelibatezze nell’affresco gli archeologi di Pompei hanno dedotto che si tratti di un tipo di pane che fungeva da “mensa”, cioè da contenitore o piatto.
Insomma, la somiglianza è tanta, ma naturalmente la base su cui poggiano gli ingredienti della pietanza de “La Gare” non è la stessa della focaccia che si nota nell’affresco pompeiano, in quanto si tratta dell’impasto di una moderna pizza napoletana.
La pizza “Pompeii” è stata creata dal mastro pizzaiolo Gaetano Contaldo e dallo chef Raffaele Nocerino, entrambi in forza al ristorante “La Gare” di Pompei, su intuizione dello studioso Francesco Di Martino e dell’ingegnere Carmine Costantino. Il tutto sotto la supervisione dello storico Flavio Russo.
La curiosità è che questa pizza è stata presentata al XX Campionato Mondiale dei Pizzaioli, che si è svolto a Napoli il 22 giugno 2023: alcuni giorni prima, quindi, che venisse diffusa la notizia del ritrovamento, nella Regio IX di Pompei, dell’affresco “con focaccia”, subito assurta, quest’ultima, ad “antenata” della pizza moderna.
Secondo lo storico Flavio Russo, tuttavia, il rapporto esistente tra quella focaccia e le odierne pizze è di una semplice “somiglianza”. “Che la pietanza ritratta nell’affresco pompeiano con straordinario verismo – dice lo storico – abbia i connotati di una pizza, sia cioè rotonda, con un evidente “cornicione” fungente da sponda per i condimenti interni, è fuor di dubbio. Ma da qui a reputarla una indiscutibile “antenata” della pizza per antonomasia ce ne passa. Non manca nella Storia, infatti, un nutritissimo repertorio di focacce altrettanto rotonde e con bordo rialzato, alcune delle quali in particolare, già presenti sulle tavole sumere da quasi quattro millenni”.