Cauro 2019 Statti riceve la Medaglia d’Argento al Concours Mondial de Bruxelles
È una Calabria del vino in piena forma quella che hanno trovato i 350 giudici internazionali del Concours Mondial de Bruxelles, giunti da 50 nazioni del mondo per valutare vini provenienti dai 5 continenti. A dimostrarlo è la Medaglia d’Argento assegnata al Cauro dell’azienda Statti, Calabria IGT ottenuto da una selezione di varietà aziendali.
Un vino che nasce nell’area di Lamezia, dove il clima ventilato esprime un carattere più fresco e vibrante rispetto ad altre zone della regione. Una freschezza che è dimostrata anche dalla capacità delle autoctone locali di resistere anche alle alte temperature, grazie a maturazioni tardive che mitigano gli effetti del calore estivo. Un elemento importante, che permette di sfatare la credenza che i vini calabresi siano necessariamente concentrati e molto alcolici.
“Dopo 7 anni di assenza del Concorso dall’Italia, siamo onorati che la Calabria abbia ospitato questa importante competizione mondiale. – Afferma Antonio Statti, alla guida dell’azienda di famiglia unitamente al fratello Alberto. – La nostra regione ha molte risorse da scoprire e finalmente inizia a prendersi lo spazio che merita nel panorama enologico nazionale”.
Un interesse dimostrato anche dalle considerazioni sul concorso, formulate da Francesco Saverio Russo, blogger, degustatore e divulgatore. “Per me che ho scelto di non pubblicare punteggi, decidere di partecipare ai concorsi nazionali e internazionali è sempre complesso e, nella maggior parte dei casi, cerco di evitare contesti in cui il vino viene valutato in una maniera che reputo riduttiva. Il Concours Mondial de Bruxelles ha dimostrato, quest’anno, di ascoltare le necessità dei produttori e dei territori e mi ha convinto in pochi istanti a far parte della folta giuria internazionale ritrovatasi in Calabria pochi giorni fa. Il fattore determinante nella mia scelta, oltre alla possibilità di aggiungere al punteggio delle note di degustazione personali, è stato proprio quello di aver scelto una terra ricca di storia e di potenziale come la Calabria. Un territorio che, però, viene spesso emarginato da contesti internazionali e, persino, da quelli nazionali, pur meritando grande attenzione per le proprie peculiarità pedoclimatiche e per l’unicità dei vini prodotti nelle cantine dislocate nei vari areali vitivinicoli. Attraverso il confronto con i colleghi stranieri ho potuto appurare, ancora una volta, quanto i vini calabrese siano in grado di destare interesse grazie alla particolare base ampelografica che permette di spaziare, unitamente alla sensibilità di vignaioli, agronomi ed enologi, dagli spumanti ai passiti passando per ottimi rosati, grandi bianchi e superbi rossi di territorio. In questi ultimi giorni sono stati pubblicate le medaglie assegnate dai giudici del concorso ma io credo fortemente che a vincere sia stata proprio la Calabria con il calore delle sue genti, la bellezza dei suoi luoghi dal mare alla montagna e con il lavoro di squadra di istituzioni, consorzi e produttori che hanno compreso la valenza di un evento di questa portata e caratura”.
Un bellissimo commento, quello di Francesco Saverio Russo, che dimostra come il fattore umano sia una delle componenti più importanti nell’identità del vino calabrese, come conferma il commento finale di Antonio e Alberto Statti.
“Durante il Concorso abbiamo avuto il piacere di ospitare una delegazione di 40 giudici all’interno della nostra azienda e condividere con loro un pomeriggio di tranquillità e degustazione dei nostri vini accompagnati da prodotti del nostro splendido territorio”.