Il pane è un elemento indispensabile e, probabilmente, almeno una volta nella vita, qualcuno di voi sarà stato richiamato per averlo capovolto in tavola.
Dietro questo gesto, riconducibile alla superstizione, in realtà si nasconde una storia molto particolare che in pochi conoscono. Per scoprire le origini del pane capovolto, dobbiamo fare un salto nella Francia del XV secolo.
In quel periodo i boia non avevano una vita facile, mal visti dal popolo si erano inimicati tutti i fornai del regno, che decisero di non vendere più loro il pane, grande fonte di sostentamento per i più poveri.
Affinché i boia non patissero la fame, ed il regno restasse senza gli esecutori delle condanne a morte, Re Carlo VII emanò un editto col quale obbligava i fornai a servire loro il pane, pena la decapitazione.
Tale imposizione non fu ben accolta ma, al fine di avere salva la vita, i fornai ripresero a fornire il pane ai boia. Ovviamente, il disprezzo verso gli aguzzini incappucciati non svanì e, in segno di “vendetta”, il pane a loro destinato era scelto dagli scarti della lavorazione e conteneva i peggiori ingredienti.
Al fine di distinguerlo da quello destinato al popolo, i pezzi dei boia venivano capovolti e serviti loro sempre al contrario, così da enfatizzare il disprezzo provato.
Dall’accaduto nacque il Pane del Boia che, viaggiando lungo i secoli, vive ancora oggi in moltissime case.