L’idea è quella di un luogo di incontro e socializzazione, di promozione culturale e formazione
Fucina di idee e voglia di riscatto, questa la mission delle 23 associazioni del consorzio che ha ottenuto la gestione di Villa Fernandes, opera architettonica dei primi del ‘900 nel cuore di Portici, che rientra tra i beni confiscati al clan Rea. Concessa in comodato d’uso alla rete costituitasi per la proposta del progetto sostenuto da Fondazione Con il Sud e dalla Fondazione Peppino Vismara, nonché promosso dalla cooperativa sociale Seme di Pace Onlus insieme alla Città Portici e altri 22 partner attivi sul territorio, oggi “Villa Fernandes è un bene comune” e rappresenta un luogo aperto alla libera fruizione degli spazi sia esterni che interni, esempio di concreta espressione culturale. Un luogo splendido e ricco, un vero e proprio incubatore sociale che vuole essere punto di riferimento per il territorio.
Al suo interno trova spazio la realtà del Bistrò “Dabliu”, caffetteria, ristorante e lounge bar, che si propone quale esperimento imprenditoriale innovativo e punto di raccordo nodale tra le diverse attività di impronta culturale.
L’idea cardine è di dargli la funzione di luogo di incontro e di socializzazione, di pensiero e di contaminazione tra attività produttive, di promozione culturale, di formazione. Una realtà giovane e dinamica, guidata da una squadra che crede nel proprio territorio, nella voglia di fare impresa e di trasferire cultura e accoglienza. Alimentare nel senso più sfaccettato del termine, come azione creativa di un processo che struttura e conforma tradizione e contemporaneità, tale da rigenerare i luoghi restituendo al territorio il plus-valore etico ed estetico.
A coordinarli tutti, Luisa Capece, impegnata da sempre nella cooperazione sociale con particolare riguardo al settore ristorazione, catering e commercio equo e solidale, mentre in cucina troviamo il giovane Giovanni Zurolo, executive Chef con alle spalle, diverse esperienze che gli permettono di portare in tavola una proposta snella arricchita da qualche esercizio di stile, rassicurante e contemporanea allo stesso tempo, ma che si orienta al rispetto della materia. Una proposta giornaliera e semplice viene pensata per il pranzo, mentre la sera, la proposta diventa leggermente più articolata, ma sempre pensata nell’ottica di una economia circolare capace di evitare gli sprechi.
Interessante la proposta offerta dal bartender Dario Bertolini, che per lungo tempo ha lavorato a Londra per poi far ritorno in patria e dare valore al mondo dei drink, giocando con gli ingredienti e centrando il ruolo del drink in abbinamento con le portate sia dolci che salate. Anche la sala vede lo spirito accogliente e solare di Enzo Fiore, giovanissimo e curioso, attento al cliente e desideroso di accoglierlo nel migliore dei modi.
Uno spazio destinato all’accoglienza, alle relazioni, alla condivisione, che anticipano il rito del cibo, legato dalla passione comune per il proprio territorio, le sue risorse e le sue persone.