Il Consorzio Colli di Conegliano DOCG alla Scuola enologica Cerletti

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Colli di Conegliano

Una tavola rotonda tutta incentrata sulla storia, sulla denominazione e sui territori dei Colli di Conegliano ha ragionato sugli obiettivi futuri e sugli spunti interessanti da intraprendere

Hanno dato la loro visione a riguardo alcune personalità di spicco nel settore: Yuri Dario – Assessore al Commercio del Comune di Conegliano, Mariagrazia Morgan – Dirigente Scolastico Isiss G.B. Cerletti, Sante Toffoli – Presidente Consorzio Colli di Conegliano DOCG, Angelo Costacurta – ex Direttore CRA, Enzo Michelet – Enologo, Giuliano Vantaggi – Site Manager Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene UNESCO e Carlos Veloso dos Santos – AD e Direttore Generale Amorim Cork Italia.

Il Consorzio vanta una cerchia di 33 soci, una realtà piccola ma che ha tutte le premesse per crescere. Il primo risultato che è emerso durante l’incontro è la volontà di inserire i quattro Incroci Manzoni – Bianco, Rosso, Rosa e Moscato – nella DOCG, che nel 2021 ha festeggiato il suo decimo anniversario. Una certezza per l’avvenire sono gli ultimi numeri delle bottiglie prodotte: 13.000 di Colli Bianco, 74.000 di Colli Rosso, 11.000 di Torchiato di Fregona e 17.000 di Refrontolo Passito. Numeri che si traducono in un buon auspicio per i progetti futuri.

Colli di Conegliano

Una realtà, quella dei Colli di Conegliano, in sinergia con l’altra faccia dei colli, in quanto come sottolineato dalla Preside Morgan e da Giuliano Vantaggi: “Le colline Patrimonio dell’Umanità dovrebbero lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni. E qui entra in gioco l’accoglienza dei turisti, che sono soprattutto stranieri e che si prospetta costituiranno il 65% del totale degli arrivi. L’importante è non farsi cogliere impreparati e assieme seminare il terreno per questa collaborazione. Parte integrante dell’attrattiva è il Museo Manzoni, realizzato per rendere omaggio all’illustre professore Luigi Manzoni, preside, ricercatore e sperimentatore di fama nazionale e internazionale che ha operato nella scuola per quasi cinquant’anni”.

Evoluzione, una parola molto usata durante la tavola rotonda, che non implica però uno sfruttamento delle risorse, soprattutto umane, ma valorizza le persone che vivono nei colli e per i colli. Nello specifico, lo sviluppo di un luogo permette a chi ci lavora di trasmettere all’ospite altrettanta passione e gioia di vivere il territorio. La parola d’ordine in questi territori del trevigiano sarà quindi accoglienza.

Infine, per celebrare l’impegno costante e la lungimiranza di Antonio Calò, Direttore dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano, è stata preannunciata la consegna di una targa per il suo contributo alla ricerca, con cui gli è stato conferito il titolo di socio onorario del Consorzio.

Le riflessioni della mattinata sono proseguite con le degustazioni guidate e i banchi d’assaggio, tutte al completo, in cui i produttori hanno avuto modo di raccontare a viva voce i loro vini, espressione del territorio, e a cui hanno partecipato attivamente i ragazzi della Scuola Enologica, preparati alla presentazione e al servizio dalla Professoressa Antonella Pasquale.

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