I piatti della tradizione pasquale colorano la tavola di “Ieri Oggi, Domani”

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Pasquale Casillo

Punto di riferimento in via Nazionale, a pochi passi dal Corso Meridionale, l’accogliente ritrovo culinario “Ieri oggi, domani”, di Pasquale Casillo e famiglia, continua tra cucina e pizzeria, a tenere banco in città tra gli amanti dei piatti della tradizione partenopea

Il locale, che per il suo nome si ispira all’omonimo e celebre film – Premio Oscar 1965 con due grandi artisti come Sofia Loren e Marcello Mastroianni ed un regista leggendario come Vittorio De Sica – intende rappresentare per la città un luogo di aggregazione, un polo d’attrazione per chi intende fare della buona tavola un motivo di piacere e di relax.

Grazie all’opera dello chef Antonio Castellano, il ristorante-pizzeria giorno dopo giorno fa vivere le tradizioni del territorio, rendendole attuali.

Come afferma lo chef Castellano: “La nostra proposta è ricca di piatti ispirati alla cucina tradizionale napoletana; Ieri, Oggi, Domani, porta il valore dell’esperienza nel cuore”.

Le loro specialità legate a doppio filo alla tradizione partenopea, affrontano il passare del tempo con qualche spunto di modernità, senza mai essere soggette a stravolgimenti e cambiamento di metodi.

Così con l’avvicinarsi della Santa Pasqua, il patron Pasquale Casillo ha pensato di mettere in campo un incontro fatto di scambio culturale, condivisione e amicizia, raccontando i piatti della tradizione pasquale napoletana, tra la memoria del passato (Ieri), la consapevolezza del presente (Oggi) e la visione del futuro (Domani).

Un incontro che ha visto avvicendarsi ai fornelli insieme allo chef di casa Antonio Castellano, lo stellato Domenico Iavarone del José Restaurant di Torre del Greco. I due chef hanno lavorato in sinergia nell’elaborazione di un menù che ha riportato nei piatti i sapori della tradizione campana, legati da un passato che li ha visti compagni di banco. Stima reciproca e voglia di raccontarsi attraverso le diverse preparazioni; come richiamo della torta pasqualina è stato presentato un trancio di pizza farcito con asparagi, capicollo, menta e pecorino bagnolese.

Come da tradizione il carciofo non può mancare sulla tavola pasquale, ma è stato rielaborato in una versione davvero elegante golosa; cotto precedentemente a bassa temperatura per dargli la giusta morbidezza, è stato poi farcito con uova, salame, parmigiano reggiano, ultimato in forno e accompagnato da una delicata fonduta di provola affumicata. Cottura a regola d’arte per le fettuccelle, condite con ciccioli di maiale, fave e ricotta salata. Dalle carni ai prodotti caseari, tutti gli ingredienti provengono dalle realtà limitrofe del territorio campano, quali la Macelleria Costagliola e i Formaggi caseario Mozzarè.

Il cosciotto di agnello cotto in forno a legna con patate, piselli e accompagnato da una maionese fatta in casa, si è distinto per i suoi profumi intensi e per la cottura magistrale.

Ogni portata con ritmo cadenzato ha trovato la giusta compagnia con i vini dell’azienda Fattoria La Rivolta, realtà nata nei primi del Novecento, dalla passione della famiglia Cotroneo. Amore, passione, rispetto per l’ambiente, questo è “Fattoria La Rivolta”, azienda vitivinicola che sorge nel cuore di Torrecuso, in provincia di Benevento, nella splendida e colorata cornice del Taburno. Dal 1997 dalla passione di Paolo, esponente di terza generazione, si ha una svolta improntata alla qualità del vigneto e proiettata verso l’obiettivo di trasformare per la prima volta le uve in vino, con lo scopo di affacciarsi nell’affascinante mondo della commercializzazione. Nasce così il marchio “Fattoria La Rivolta”, che da quell’anno è un cantiere in piena effervescenza.

“La tradizione non consiste nel conservare le ceneri ma nel mantenere viva una fiamma”, con queste parole l’azienda La Rivolta sposa perfettamente l’idea della realtà ristorativa “Ieri oggi, domani”, di Pasquale Casillo. Parole che si concretizzano nell’espressività delle etichette proposte. Si parte con il Fiano Dop Sannio sottozona Taburno del 2019, un vino di grande freschezza e giovialità. Sempre 2019 l’Aglianico del Taburno DOCG Rosato Mongolfiere a San Bruno, un vino espressivo e caldo, che porta questo nome come dedica a una magica giornata di festa; un lontano sei ottobre, mentre sull’aia della fattoria si festeggiava il giorno di San Bruno, due mongolfiere dai mille colori, partite dal raduno annuale di Fragneto, atterrarono ai margini della vigna mentre si raccoglievano le prime uve di aglianico. Chiude il Simbiosi 2016, il rosso beneventano Igp, un vino materico e dalla trama tannica ben presente.

La chiusura del pasto non poteva che ricadere sulla Pastiera, dolce pasquale per eccellenza, proposta in una versione monoporzione, abbinata ad un fresco gelato alla ricotta con salsa d’arancia candita.

Un’occasione che vuole sottolineare la voglia di non dimenticare le tradizioni popolari, tramandate di generazioni in generazione, come sinonimo del profondo patrimonio culturale di Napoli.

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