Il capodanno è un momento di unione e di festa, in cui si saluta l’anno appena concluso e si guarda all’anno nuovo, come ogni festa, ha le sue peculiarità, le sue curiosità e tradizioni interessanti. Ecco qui qualche nozione per il cenone
Il capodanno segna l’inizio di un anno nuovo, un momento di riflessione dell’anno appena concluso e speranze per l’anno nuovo che verrà. Il 31 di dicembre, la notte di San Silvestro, si organizzano cene con amici e parenti per festeggiare, preparando cene gustose a cui non manca la tradizione, come il cotechino con le lenticchie.
Ma non tutti festeggiano il capodanno il giorno 31. Il primo giorno dell’anno, corrispondente a capodanno nel calendario gregoriano, in nostro calendario e quello di molti paesi occidentali e anche in quello giapponese. La storia di questa festa ha origini pagane, si racconta che il primo giorno dell’anno sia il primo gennaio dal 46 a.C., con il calendario giuliano, introdotto dall’imperatore romano Giulio Cesare, infatti prima coincideva con il primo giorno di Marzo.
La festività del 31 dicembre risalgono alla festa pagana in onore al dio romano Giano, nome da cui deriva quello del mese di gennaio, che si festeggiava dopo le festività dedicate al Dio Saturno, le saturnali, festività da cui si deriva il Natale.
Negli anni molti paesi europei hanno adottato il calendario che spostava il capodanno a quello attuale, per esempio in Spagna, il capodanno coincideva al giorno 25 dicembre, quello del giorno di Natale, ma anche nel nostro paese, a Pisa e Firenze per esempio si festeggiava il 25 di marzo.
Le diverse date in cui si festeggiava sono state fatte coincidere tutte al 1 di Gennaio da papa Innocenzo XII dall’anno 1961, anno in cui fu fissato il giorno di capodanno e l’ufficializzazione del calendario Gregoriano.
In Italia, per un periodo si è addirittura festeggiato a ottobre. Durante il regime fascista, il giorno di capodanno fu spostato al 28 del mese di ottobre, in onore della “Marcia su Roma” per poi ritornare al primo gennaio dopo la caduta del regime e della Repubblica di Salò.
Oltre a queste, ci sono anche altre curiosità legate al capodanno, come il vestirsi di rosso. Secondo i romani, il colore rosso era un portafortuna, quindi lo si indossava come segno di buona sorte, una usanza che alcuni mantengono ancora oggi.
La tradizione più ricordata è sicuramente quella culinaria. E’ usanza infatti che la sera del 31 si serva il cotechino con le lenticchie. Queste sono il primo legume a essere coltivato e portano significati religiosi legati al cristianesimo. Nella credenza popolare, più si mangiano, più saranno le ricchezze dell’anno nuovo. Per quanto riguarda il melograno, si racconta che chi lo mangia a mezzanotte, trovi la sua anima gemella, e inoltre è buon augurio mangiare cibi rotondi, a rappresentare il ciclo dell’anno e si dice che portino fortuna.
Nel mondo poi ci sono tradizioni altrettanto curiose: in Giappone è usanza andare nei bar a bere sakè e ascoltare 108 rintocchi del gong, che annunciano l’anno nuovo ma che rappresentano anche la quantità di peccati che si compiono in un anno che vengono eliminati. Più vicino a noi invece, in Spagna, è usanza mangiare 12 chicchi di uva, 12 come i mesi dell’anno, ogni chicco simboleggia fortuna e felicità.
Che tu sia in Italia, in Giappone o da qualche altra parte il Capodanno è un momento di riflessione sull’anno appena terminato, di speranza verso l’anno che verrà, da passare insieme con le persone che vogliamo bene, condividere un momento che può, magari, essere una nuova rinascita.