Concours Mondial De Bruxelles 2019: l’Italia svetta per numero di medaglie grand’oro conquistate

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Sangiovese, Primitivo, Glera e Nero D’avola ottengono i punteggi più alti tra i vini tricolore. Bilancio positivo per l’edizione 26 che si è svolta nella città svizzera di Aigle, con la partecipazione di 340 giudici internazionali e l’adesione di 43 Paesi

SVIZZERA. La Toscana si aggiudica i premi “Vino Biologico Rivelazione Internazionale” (Fabula Riserva 2015 di Montebelli) e “Vino Dolce Rivelazione internazionale” (Poggio Salvi Bianco 2007 di Poggio Salvi di Jacopo Bameri & css). Nella classifica generale, il Belpaese si piazza terzo dietro a Spagna e Francia, con in testa Puglia, Veneto e Sicilia.

Ha conquistato il più alto numero di medaglie grand’oro e il maggior numero di riconoscimenti riservati ai vini biologici, portando a casa anche il titolo di Rivelazione Internazionale per le categorie Organic Wine (per il secondo anno consecutivo) e Vino Dolce. Sono questi i risultati raggiunti dall’Italia alla 26esima edizione del Concours Mondial di Bruxelles, che quest’anno si è svolto dal 1 al 5 maggio nella città svizzera di Aigle alla presenza di 340 giudici internazionali. E se nella classifica generale delle nazioni vincitrici, il Belpaese si piazza terzo, dietro a Spagna (626) e Francia (614), con 382 medaglie tra grand’oro, oro e argento (sul podio: Puglia, 70; Veneto, 66; Sicilia, 60), le varietà autoctone tricolore hanno comunque sbaragliato la concorrenza nella sfida della qualità, con Sangiovese, Primitivo, Glera e Nero d’Avola a fare la parte del leone rispettivamente con 39, 32, 25 e 21 medaglie.

È tempo di bilanci dunque per il prestigioso concorso enologico itinerante che ha appena chiuso i battenti in Svizzera e che ora si prepara a sbarcare nella Repubblica Ceca per il 2020 (Brno, 1-3 maggio). Con più di 9.100 vini iscritti da 43 paesi, di cui 1.451 dall’Italia, la competizione si è confermata ancora una volta un appuntamento imperdibile e di rilievo mondiale, registrando non a caso una crescita esponenziale sul fronte delle adesioni. Guardando solo al Belpaese, ad esempio, le iscrizioni sono aumentate del 5% rispetto al 2018, percentuale che sale al 20% per il Messico, al 23% per la Repubblica di Moldova e addirittura al +260% per la Svizzera, che con quasi 600 vini (contro i 166 dello scorso anno) ha segnato un vero record storico. E proprio la nazione ospitante si è inoltre piazzata al quinto posto nella graduatoria complessiva dei paesi vincitori, con 172 medaglie (in testa Chasselas, Pinot Noir, Merlot, Petite Arvine e Cornalin), dietro al Portogallo, fermo invece al quarto posto con 365 riconoscimenti.

Nell’ambito dei vitigni a bacca rossa più premiati nel 2019, svettano Merlot (268), Tempranillo (260), Cabernet Sauvignon (221), Syrah (135) e Grenache (93), mentre tra i vitigni a bacca bianca i favoriti della giuria sono stati Sauvignon Blanc (102), Chardonnay (91), Chasselas (30), Verdejo (29) e Alvarinho (20). Ma solo l’1% dei vini degustati ha ricevuto l’ambita medaglia grand’oro, il riconoscimento più alto assegnato dal Concours Mondial de Bruxelles. Tra questi, appunto, le etichette italiane (19 su 88 medaglie grand’oro totali) che hanno primeggiato su quelle di Spagna (18), Francia (11), Portogallo (11) e Svizzera (7). E a dimostrazione della grande attenzione che la competizione riserva al rapporto qualità-prezzo, vale la pena ricordare che oltre il 50% di tutti i premiati viene venduto a meno di 8,5 euro (prezzo franco-cantina).

La rivelazione più sorprendente di quest’anno, entrando ancora più nel dettaglio della sfida, è stata indubbiamente il Chant d’Eole Brut Blanc de Blancs – Cuvée Prestige dal Belgio, con i prodotti di Domaine du Chant d’Eole che sono riusciti a superare la concorrenza di oltre 700 vini internazionali ricevendo il punteggio più alto nella categoria “spumante”. È invece una conferma, ma questa volta per il Vino Biologico Rivelazione Internazionale, quella ottenuta dall’Italia per il secondo anno consecutivo grazie al Fabula Riserva 2015 dell’Azienda Agricola Montebelli in Toscana. Un primato ottenuto dal Belpaese anche guardando al Vino Dolce Rivelazione internazionale (il Vin Santo del Chianti DOC, Poggio Salvi Bianco 2007, di Poggio Salvi di Jacopo Bameri & css) e al numero complessivo di medaglie conquistate per i vini bio (46 su 153 totali), davanti a Spagna (32), Francia (32) e Cina (14).

Come da consuetudine, inoltre, per ogni Paese è stato individuato il proprio vino rivelazione e, nel nostro caso, è stato il Veneto con l’Amarone della Valpolicella DOCG Pasqua Mai dire Mai 2011 di Pasqua Vigneti e Cantine S.p.A. a portare a casa il titolo di Vino Rivelazione dall’Italia.   Arriva poi dal Messico il Vino Rosso Rivelazione Internazionale del 2019: il Caipirinha 2016 (un blend di Cabernet Sauvignon, Syrah, Nebbiolo e Malbec) firmato dalla cantina di EL Cielo. Parlano infine spagnolo i vini che hanno ottenuto i punteggi più alti rispettivamente nella categorie Vino Bianco Internazionale (il 42 by Eneko Atxa 2015 – un vino del vitigno Hondarrabi Zerratia, originario dei Paesi Baschi – dell’azienda Gorka Izagirre) e Rosè Rivelazione Internazionale (il Quelias Rosado 2018 – un blend di Albillo 50%, Grenache 30%, Verdejo 10% e Tempranillo 10% – prodotto da Bodegas Sinforiano nella regione di Castilla-y-León).

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