Giulia Peretti e Silvia Recalcati, scelte grazie a un set di icone ideato per l’emergenza Covid, hanno curato anche il design dell’Anteprima del Chiaretto di Bardolino e il rebranding dell’Asolo Prosecco
Lo studio veronese Paffi di Giulia Peretti e Silvia Recalcati è tra le realtà incluse nell’ADI Design Index 2020, la pubblicazione che presenta il meglio del design italiano selezionato dall’Osservatorio permanente dell’Associazione per il Disegno Industriale, primo passo nel percorso di assegnazione del Premio Compasso d’Oro, il più prestigioso premio italiano del settore. L’annuncio della nomination delle due professioniste è stato dato giovedì 3 giugno a Milano da parte dell’ADI, che lo scorso 25 maggio ha inaugurato, sempre a Milano, anche l’ADI Design Museum-Compasso d’Oro, all’interno del quale lo studio Paffi è stato invitato a esporre un proprio manifesto dedicato a Guido Jannor, vincitore del Compasso d’Oro 1981 alla carriera.
A far approdare all’Index le due designer di Verona è stato invece il loro Coronavirus Emercency Iconset, un set di cento icone creato all’inizio del primo lockdown e messo gratuitamente a disposizione della comunità internazionale per rendere percepibili le regole di distanziamento sociale e di attenzione sanitaria nelle strutture ospedaliere, nei luoghi pubblici e nelle aziende: il pacchetto è stato scaricato da più di 5.000 studi grafici e da altri utenti in tutto il mondo.
Laureatesi con lode nel 2016 in design della comunicazione al Politecnico di Milano con una poderosa tesi a quattro mani intitolata “DeFine Wine”, contenente “un format di servizi di feedback esperienziale per una miglior comprensione e comunicazione dell’identità del vino”, Giulia Peretti e Silvia Recalcati si sono fatte conoscere nel mondo vinicolo e agroalimentare italiano per aver creato alcune recenti operazioni di successo, come il box dell’Anteprima del Chiaretto di Bardolino, che ha portato 50 campioni in miniatura del vino rosa gardesano ai giornalisti italiani ed europei, e la creazione dell’emoji Pink Wine, presentata dal Consorzio di tutela del Chiaretto e del Bardolino a Unicode Consortium, l’ente californiano che sovrintende alle regole della scrittura informatica. Porta la firma dello studio veronese anche il rebranding dell’Asolo Prosecco, avvenuto all’inizio del 2020, anno poi chiuso dalle bollicine asolane con una crescita del 10% che le ha fatte salire al quarto posto tra le denominazioni spumantistiche italiane. È sempre di Studio Paffi, inoltre, l’intervento sulle nuove icone didattiche del formaggio Monte Veronese Dop.