Alcuni prodotti non hanno origini ben precise, e ciò accade anche con le Chiacchiere, la cui nascita viene attribuita sia all’Antica Roma, come già vi abbiamo raccontato, sia a dei tempi più moderni e, in particolare con la Regina Margherita di Savoia.
La leggenda legata alla consorte di Re Umberto I vuole dunque le chiacchiere un dolce con origini napoletane. La nascita è casuale e, come per altre pietanze, l’inventore è il cuoco di corte.
Dopo un lungo dialogo con i suoi ospiti, la Regina Margherita di Savoia chiese a Raffaele Esposito, appunto il cuoco di corte, di preparare qualcosa che potesse assecondare la fame improvvisa e soddisfare i suoi invitati. Alla vista del dolce la reale decise di chiamarlo proprio Chiacchiera, pensando a quella “chiacchierata”.
Da allora le chiacchiere mantengono la ricetta originale con i suoi ingredienti poveri anche se, nel corso del tempo, sono stata apportate delle modifiche. Ciò che è rimasta invariata, è la forma. Che siano fatte in casa o acquistate, tutte si presentano come striscioline leggermente arricciate sui bordi. Ovviamente anche la cottura riprende quella tradizionale.
Le chiacchiere vengono infatti fritte in abbondante olio e, una volta che son state private dell’eccesso e si sono intiepidite, vengono servite con una gran spolverata di zucchero a velo. Le proposte più moderne vedono il dolce tipico di Carnevale anche in versione al forno, ricoperte di miele o cacao e, per i più golosi, ripiene con le creme più disparate, dalla classica al cioccolato a quella al pistacchio.
