In mostra una riproduzione dello Scorpione, temibile macchina da guerra antica
NAPOLI. L’archeoristorante Caupona a Pompei (Napoli) lancia a partire dal 6 dicembre (e fino a maggio 2020) “i Cenacoli Pompeiani”, un ricco programma di incontri ispirati ai temi dell’archeologia vesuviana e non solo, che ovviamente si completano a cena con le portate ispirate alle ricette dell’antica Pompei, previste dal nuovo menù invernale. Gli incontri saranno diretti dall’ingegnere e storico Flavio Russo, accompagnato dalle letture di Adelaide Oliano.
Ma non è tutto, perché l’archeoristorante pompeiano da dicembre ospita in esposizione “lo scorpione di Traiano”: si tratta di un’arma anticamente utilizzata dall’esercito romano e oggi riprodotta su progetto di Flavio Russo, dopo approfonditi studi, da Archeotecnica di Torre del Greco. Il nuovo scorpione, comparso nella seconda metà del I secolo e raffigurato sulla Colonna Traiana, è caratterizzato da una coppia di cilindri uniti da due robuste barre: esso fu probabilmente derivato dalla manuballista di Erone su progetto di Apollodoro di Damasco, il celebre ingegnere militare di Traiano. Si tratta di una micidiale macchina militare da lancio, che utilizzava la potenza della tensione della corda arciera, posta in fortissima tensione dai bracci azionati dalle matasse nervine.
Le caratteristiche dell’arma sono impressionanti per l’epoca
La macchina di circa 130 kg, utilizzando un dardo di appuntito di 450 mm, aveva una gittata utile di 150 m. (250 m. quella massima) e ad una distanza di 100 m. presentava una capacità di perforamento di 2-3 mm di ferro.
La riproduzione potrà essere ammirata durante i Cenacoli Pompeiani: si parte il 6 dicembre con “Il Vesuvio: etimologia del nome”.