Questi dolci semplici della tradizione si ritrovano sotto più nomi e con più varianti in tutto il meridione d’Italia. Nel Vallo di Diano si chiamano “canestrieddi” e rappresentano il legame che si rinnova con momenti importanti della vita rurale.
Francesca Gerbasio ha le radici lunghe, non dimentica le ricette della nonna e le ripropone volentieri per rinnovare quel legame con le sue origini ed il suo territorio.
I canestrieddi che, in particolare, fanno capolino in vista delle feste natalizie, rappresentano anche il dolce che i pastori portavano con sé quando era tempo di tosare le pecore (prima dell’estate e a settembre).
Un impasto semplice e versatile che si presta anche ad altre preparazioni, come i panzerottini dolci ripieni.
Chef Francesca Gerbasio
Canestrieddi
- 500 gr Farina 00
- 100 gr Zucchero semolato
- 100 gr Sugna (o burro)
- 2 Uova
- 40 gr Latte
- Succo di Mezzo limone
- Un pizzico Sale
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Setacciare la farina, aggiungere il sale, la sugna sciolta e lo zucchero. Impastare, aggiungere le uova e il succo di limone e continuare a lavorare.
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Aggiungere il latte fino a quando l’impasto non risulterà liscio e compatto, appena morbido.
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Far riposare l’impasto una decina di minuti. (Eventualmente può essere conservato in frigo un paio di giorni, al fine di realizzare dei canestrieddi sempre sul momento).
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Stendere col mattarello un pezzetto dell’impasto e tagliare con la rotella dentellata delle strisce di circa due centimetri, lunga a piacimento (dipende dalla grandezza che intendiamo dare).
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Arricciarle in alcuni punti, rigirandoli su se stessi, fino a d ottenere un vero e proprio canestrello!
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Friggere in abbondante olio di girasole e servire ancora tiepide con una spolverata di zucchero a velo o in alternativa con del miele.