La Regione, con il piano approvato in delibera, mira a risolvere il problema dell’inquinamento da nitrati delle acque, causato dagli effluenti zootecnici
CAMPANIA. Con delibera di Giunta adottata quest’oggi, la Regione Campania ha deciso di dotarsi di un “Programma straordinario per l’adeguamento impiantistico-ambientale a supporto del comparto bufalino in Campania”. L’intervento rientra nell’ambito degli interventi finalizzati all’applicazione del “Programma d’azione per le zone vulnerabili ai nitrati” regionale, che recepisce la direttiva in materia dell’Unione Europea.
In particolare, prevede per le aziende zootecniche l’obbligo di soluzioni più idonee per il trattamento e la valorizzazione agronomica degli effluenti zootecnici, le deiezioni del bestiame. L’obiettivo è ridurre l’inquinamento da nitrati delle acque superficiali e profonde dei terreni agricoli.
“In seguito alla forte espansione registrata nell’ultimo ventennio dal comparto bufalino sono aumentati considerevolmente i reflui degli allevamenti”. Ha spiegato Franco Alfieri, consigliere del presidente Vincenzo De Luca per le politiche, agricole, alimentari e forestali, caccia e pesca. “Il 90 per cento del patrimonio bufalino e delle imprese trasformatrici della DOP mozzarella di bufala Campana ricade proprio nelle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola. Per questi operatori scattano gli obblighi previsti dal Programma d’azione”.
“La Regione mette in campo strumenti finanziari per supportare il comparto bufalino a dotarsi della nuova impiantistica necessaria per risolvere definitivamente il problema dei reflui zootecnici. In pratica – ha continuato Franco Alfieri – favoriremo la realizzazione di impianti collettivi anche con il ricorso a forme di partenariato pubblico-privato compatibili con la disciplina degli aiuti di Stato. Si tratta di una soluzione ottimale che evita alla singola azienda di affrontare investimenti non sostenibili dal punto di vita economico-finanziario nelle attuali condizioni di mercato”.
Alfieri: “Impianti ecologici e in grado di produrre compost”
Per il consigliere alle politiche, agricole, alimentari e forestali, caccia e pesca: “Gli impianti collettivi dovranno essere tecnologicamente avanzati, ad elevata efficienza e rispettosi dell’ambiente. In più, cosa importante, saranno in grado di produrre energia e compost di qualità da utilizzare per aumentare la fertilità dei suoli. Insomma, grazie al provvedimento approvato oggi, l’azoto da minaccia è destinato a trasformarsi una vera e propria risorsa per la zootecnia della Campania e i suoi territori”.