Biodiesel dagli scarti alimentari: aperto in Italia il primo impianto pilota

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A Gela è stato inaugurata la struttura “waste to fuel”

Dai residui di cibo e scarti alimentari al biodiesel: è questo lo scopo del primo impianti realizzato da Syndial, società del gruppo Eni, a Gela, in Sicilia. All’interno della raffineria del comune siculo, vengono raccolti gli scarti dall’area metropolitana di Ragusa e si riesce a ricavare il 14% circa di biodiesel e il 74% sotto forma di acqua da usare per irrigazione.
La raccolta differenziata da destinare a questo impianto dovrà essere meticolosa; l’investimento da parte di Eni per questo primo progetto pilota è stato di 3 milioni di euro e si prevede di aprirne un altro nel 2022 a Ravenna.
Dalla termoliquefazione (è questo il nome tecnico della trasformazione “waste to fuel”), sarà quindi possibile ricavare 150 kg di biodiesel da ogni tonnellata di scarto organico e 750 kg di acqua come sottoprodotto della lavorazione.
Il consumo del carburante di ultima generazione è destinato maggiormente al trasporto marittimo, mentre l’acqua sarà utilizzata per scopi irrigui.

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Francesco Perrotta
Laureando in business management, da anni segue l'ecosistema startup italiano e internazionale. Coniuga la sua vena innovativa con l'amore verso il food.

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