Api da miele italiane vittime dei cambiamenti climatici, il grido d’allarme dell’Asnapi

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Gerardo De Cillis

Il presidente Gerardo De Cillis: “I repentini cambi di temperatura danneggiano l’ambiente delle api”

Anche l’ape mellifera ligustica vittima dei cambiamenti climatici. Gli scombussolamenti delle temperature ambientali minano seriamente la loro salute e la loro produzione. L’ape mellifera ligustica ovvero l’ape italiana è considerata la miglior ape da miele al mondo, ed è colei che con la sua espansione ha rivoluzionato l’apicoltura a livello mondiale. Le caratteristiche straordinarie di docilità, laboriosità, mansuetudine e bassa tendenza alla sciamatura la pongono ai vertici della categoria tra tutte le api mellifere.

Essa è stata selezionata nel corso di milioni di anni, superando due glaciazioni, da un ambiente unico come quello italiano. Chiusa a nord dalla catena delle Alpi, e sui tre lati dal mare, questa straordinaria ape si è evoluta con il nostro ambiente adattandosi alle fioriture presenti e al contempo adattando l’ambiente a se stessa, andando a stimolare e impollinare tutte quelle essenze ad essa preziose.

Il clima, l’ambiente e la natura così varia da nord a sud ha plasmato un’ape resistente, laboriosa e predisposta al lavoro, in totale sintonia con l’ambiente italiano ma eccezionalmente eclettica ed adattabile, capace di rispondere a diversi tipi di ambienti e gestione professionale, cosa che l’ha resa insuperabile rispetto alle altre sottospecie europee e non.

“Da ormai diversi anni purtroppo – dichiara Gerardo De Cillis, Presidente Asnapi (Associazione Nazionale Ape Italiana) – è aumentata la difficoltà degli apicoltori nel produrre miele a causa dei cambiamenti climatici che costantemente attraversano il nostro Paese. Si vedono mesi di inverno con temperature più elevate rispetto alla media del passato e mesi di inizio primavera con forti gelate che danneggiano gravemente le fioriture nei momenti di raccolta di interesse apistico avendo ripercussioni negative anche sullo stato di salute delle stesse famiglie di api. Essendo pastore delle api e percorrendo i pascoli e i sentieri di montagna è ormai chiaro un cambiamento di ibridazione sia degli insetti che degli stessi pascoli, come le stesse api, un ibrido che avanza in maniera selvaggia, minacciando razze e biodiversità”.

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Francesco Perrotta
Laureando in business management, da anni segue l'ecosistema startup italiano e internazionale. Coniuga la sua vena innovativa con l'amore verso il food.

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